Decreto Crescita, Gravina: «Si sta lavorando a una eliminazione graduale»

Il tema è sul tavolo del ministro per lo Sport, Andrea Abodi, con i club che attendono novità e delle misure che permettano di non tornare indietro dopo un regime fiscale favorevole.

FIGC esposto arbitri
Gabriele Gravina (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

L’esclusione dei calciatori e delle società sportive dai parametri del Decreto Crescita è ormai a un passo dall’ufficialità, nonostante le proteste delle federazioni sportive, dei club, e del senatore Claudio Lotito.

A riguardo è intervenuto anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che a margine del Consiglio Federale che si è svolto quest’oggi, ha dichiarato: «Il mio interlocutore, per quanto riguarda il Decreto Crescita è il ministro per lo sport che ho visto lunedì. Mi ha parlato di una eliminazione della norma in modo graduale. Si sta lavorando su questo. Aspettiamo indicazioni da parte sua e le proposte all’interno del consiglio dei ministri».

«Io ho espresso dal primo momento una contrarietà assoluta al decreto crescita – ha aggiunto -. Oggi però dobbiamo tener conto che ha generato degli effetti e l’eliminazione assoluta creerebbe effetti contrari rispetto ai vantaggi e ai benefici dell’abrogazione. Con Assocalciatori e componenti professionistiche vogliamo confrontarci per trovare una mediazione. Il tetto del milione di euro ha generato qualche effetto positivo, ma serve ancora un approfondimento».

Nel corso del Consiglio Federale, come annunciato e spiegato in seguito dallo stesso Gravina si è parlato e votato delle «nuove licenze che sono passate all’unanimità e prevedono il blocco di mercato per chi non rispetta l’indice di liquidità e per chi aderisce alla ristrutturazione del debito e agli strumenti riconosciuti dal Codice per la Crisi di Impresa. Da settembre cominciano ad andare nell’ottica di un’attività legata al rispetto tra valore della produzione e costo del lavoro. Ci deve essere un rispetto di quella esigenza non più procrastinabile di messa sotto controllo dei costi».

Infine, il Consiglio Federale ha deciso l’anticipo del termine per l’iscrizione ai campionati professionistici, fissato al 4 giugno 2024, che diventa l’11 giugno solo per le società finaliste del play off di Serie B e C e l’introduzione, in alternativa alla garanzia fideiussoria, del deposito a garanzia del cosiddetto escrow account e la fissazione al 29 maggio per l’individuazione di uno stadio adeguato da parte delle società partecipanti ai play off di Serie B e Serie C. Tutto questo per scongiurare un altro caso Lecco come quest’anno che ha portato all’inizio della Serie B con due squadre in meno, vista anche la situazione legata alla Reggina, che ha portato al ripescaggio del Brescia.