Da Exor a Stellantis, così John Elkann ha estromesso Andrea Agnelli dalle stanze dei bottoni

Così l’ex presidente della Juventus è uscito di scena tra il club bianconero, Exor e Stellantis, spinto dalle mosse del cugino, numero uno della holding di famiglia.

John Elkann rapporti Andrea Agnelli
John Elkann e Andrea Agnelli (Foto Daniele Buffa / Image / Insidefoto)

Che cosa è accaduto ad Andrea Agnelli? Un articolo dell’edizione odierna de La Verità ricostruisce le tappe che hanno indotto l’ex numero uno della Juventus a modificare, a un certo punto dei suoi tredici anni di presidenza e dei nove scudetti consecutivi, i suoi comportamenti, il suo approccio ai problemi e alle persone e quindi il suo modo di amministrare e gestire il club bianconero.

Dalla gestione finanziaria della Juventus (con i continui aumenti di capitale garantiti da Exor, e quindi da John Elkann), al mancato ascolto dei consiglieri del CdA che lo avvertivano di irregolarità e rischi, passando all’esposizione in prima persona per il progetto della Superlega e la rottura con le istituzioni del calcio e con l’amico, nonché presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, sono state tante le decisioni difficili da comprendere e che lo hanno portato a pagare dazio.

E’ così che l’era Andrea Agnelli è finita, grazie a John Elkann. E quella che si preannunciava come la vigilia dell’anno della celebrazione del centesimo anniversario della proprietà e della gestione della squadra da parte degli Agnelli ha invece portato a questo risultato: non ci sarà più quel cognome al vertice del club bianconero. Per ragioni anagrafiche e per l’assenza di una “riserva” maschile in famiglia.

L’AD di Exor ha potuto “disfarsi” del cugino approfittando degli imperdonabili errori commessi nell’ultima fase della sua presidenza. Così John è riuscito a costringere Andrea alle dimissioni e toglierlo di scena. Non solo dalla Juventus, ma anche dal board di Exor (dove lo ha sostituito Ginevra, la sorella di John, andando a sedersi accanto ad Alessandro Nasi e Tiberto Ruy Brandolini D’Adda) e da quello di Stellantis.

Qui il suo mandato sarebbe scaduto nel gennaio 2025: Andrea è stato sostituito da Benoît Ribadeau-Dumas, ex capo dello staff del primo ministro francese, divenuto di recente partner di Exor per individuare opportunità d’investimento globali nel campo della transizione energetica. Nemmeno dopo alcuni confronti personali con John, Andrea era riuscito a capire che fosse giunta l’ora di farsi da parte.

Un’altra “vendetta” di John è stata l’accettazione del patteggiamento con i vertici della giustizia sportiva. Andrea era stato lasciato solo a combattere e a rifiutare quell’ammissione di colpa a suo carico. Altra vendetta: la lettera a UEFA, Real Madrid e Barcellona per uscire dalla Superlega con i relativi e onerosi costi di disimpegno previsti dal contratto.

In ultimo, ma non meno importante, la decisione di ritirare tutte le azioni legali che Andrea Agnelli da anni portava avanti contro la FIGC e l’Inter con la richiesta di 444 milioni per i danni causati da Calciopoli. Una battaglia che si è chiusa a quasi un anno dalla fine della presidenza di Andrea alla Juventus.