C’è una chiavetta nascosta in uno studio legale della Spezia che potrebbe cambiare la storia dell’inchiesta sul calcio scommesse. Una chiavetta collegata a un testamento. Infatti, in caso di decesso del cinquantacinquenne Maurizio Petra, la fonte di alcune delle rivelazioni di Fabrizio Corona, presunto «banco delle scommesse» a Roma, la memoria elettronica dovrebbe passare subito nelle mani degli inquirenti che indagano sulle puntate dei calciatori.
«Dispongo che la chiavetta Usb allegata al presente testamento sia consegnata a cura dell’avvocato M.B. […] alla Procura della Repubblica di Torino per riferimenti al calcio scommesse» si legge in un foglio autografo, riportato dall’edizione odierna de La Verità. Nella chiavetta ci sono diversi file audio e altri documenti e tutto sarebbe legato – secondo il quotidiano – alla storia debitoria dell’ex promessa dell’Inter primavera Antonio Esposito.
Un paio di file riguarderebbero proprio il mondo delle scommesse. «In uno si sente chiaramente la voce di Antonio e di Zaniolo che conversano, secondo mio nipote, con altri calciatori di Seria A. Uno ha un accento che sembra portoghese… parlano chiaramente di scommesse fatte, di somme vinte e perse (57.000 euro, 30.000, 6.000), di importi consistenti. Su specifica domanda di Antonio i presenti rispondono menzionando i nomi di Lamela, Giasy, Barella, lo stesso Niccolò. Si sente Antonio dire: “State attenti, se vi beccano vi inc…” o qualcosa del genere. Mio nipote chiede anche: “Ma dove vi mettete a giocare?”. E, non ricordo chi, risponde: “Nelle stanze”, senza specificare a quali stanze si riferisse».
Poi, una rivelazione su Zaniolo, sul quale al momento non ci sono evidenze di scommesse sul calcio: «Antonio mi ha detto che scommetteva per sé e per Nicolò e quando gli ho chiesto se l’amico fosse così stupido da puntare sulla Roma, mi ha mostrato una chat con Nicolò in cui lo stesso lo invitava a giocare su una partita di Coppa Italia dei giallorossi, non ricordo contro chi. Gli ha inviato gli estremi della scommessa e del sito e lo ha invitato a prelevare con il suo (di Zaniolo, ndr) bancomat il denaro contante. Per questo gli ha inviato anche il pin della carta».