Il tema del futuro di San Siro è tornato al centro del dibattito cittadino (a Milano) e nazionale in questi giorni. Il Comune ha deciso di presentare ricorso contro il vincolo che dovrebbe essere azionato sul secondo anello del Meazza a partire dal 2025, e Sala sta spingendo affinché almeno una tra Inter e Milan valuti l’opzione di rimanere ristrutturando l’impianto, con contributo da parte del Comune stesso.
Una proposta che ha lasciato comunque perplesse le società, che ai tempi del dibattito pubblico sul nuovo San Siro avevano chiarito i motivi che le avevano portate a dire no a una ristrutturazione. In ogni caso, il Comune ha dato 120 giorni di tempo ai due club per dare una risposta definitiva sul progetto de “La Cattedrale”, per capire poi eventualmente come procedere.
Nel frattempo, non si è ancora arenata l’ipotesi di un referendum sulla demolizione del Meazza. Nella giornata di ieri, in Consiglio Comunale, era prevista la votazione per la scelta del nuovo componente del Collegio dei Garanti (dopo le dimissioni del professor Mario Cera, datate 3 luglio 2023), l’organo che prenderà poi la decisione sull’ipotesi referendaria.

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La doppia votazione non è però andata a buon fine, motivo per cui i tempi empi sono destinati ad allungarsi. Nel primo round il candidato Carlo Edoardo Raffiotta ha ottenuto 24 voti a favore, senza raggiungere il quorum previsto (10 per Carlo Monguzzi). Nella seconda votazione i voti favorevoli sono stati invece 22, e anche qui non si è raggiunto il quorum. Il prossimo Consiglio Comunale è previsto ora per lunedì 23 ottobre.
La scorsa settimana, lo stesso sindaco Sala aveva dichiarato a proposito dell’ipotesi referendum: «Il Collegio dei Garanti deve esprimere un nuovo parere a seguito dell’annullamento della precedente decisione. Fino ad ora non è stato possibile in quanto deve essere ricostituita la composizione plenaria del comitato dopo le dimissioni di un componente».
A marzo 2023 il “Comitato Referendum X San Siro” aveva vinto il ricorso contro il Comune di Milano che, con il Collegio dei Garanti, aveva bocciato il referendum sull’abbattimento del Meazza. Il Tribunale di Milano aveva restituito «la palla al Comune di Milano ma dando una serie di indicazioni. Quindi dovranno rivalutare la richiesta di referendum. Qui non si può pensare di avere sempre decisioni dall’alto senza partecipazione, anche perché il referendum è tutelato a livello costituzionale e noi abbiamo seguito il procedimento del Comune ma il Comitato è stato comunque esautorato», aveva commentato l’avvocatessa Veronica Dini, che aveva seguito il Comitato per la presentazione dei referendum.