La Serie A prende tempo sui diritti tv: sale l’ipotesi canale di Lega e si formano gli schieramenti

Nuovo rinvio sul fronte dei diritti televisivi: intanto iniziano a formarsi gli schieramenti tra i club.

Serie A nuova classifica
Il logo della Lega Serie A (Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

Fumata grigia, che si fa sempre più tendente al nero ma in una partita che rimane comunque aperta. Il tema diritti tv torna a farsi caldo negli uffici della Lega Serie A, dopo un’assemblea in cui si è deciso di non decidere sulle offerte di DAZN e Sky (mentre Mediaset sarebbe più defilata), rinviando ancora tutto di sette giorni con una nuova riunione fissata per lunedì 23 ottobre sempre in via Rosellini a Milano. Una settimana in cui i club approfondiranno ulteriormente la situazione, che resta complessa.

Non solo perché le offerte ancora non sarebbero arrivate ad essere soddisfacenti (intorno ai 900 milioni di euro a stagione come riportato dall’agenzia Radiocor), ma perché le opzioni e le combinazioni sul tavolo rimangono ancora tante e complicate da incastrare, tra pacchetti e offerte. Tanto che nonostante una approfondita assemblea, la decisione è stata quella di procedere con una settimana di ulteriori analisi, per capire quale possa essere l’opzione più vantaggiosa.

E in questo quadro sembra sempre più prendere quota l’ipotesi del canale di Lega, nelle sue varie opzioni emerse finora. Tanto che la situazione si starebbe delineando in uno “scontro” tra la conferma della coppia DAZN-Sky come nella situazione attuale e dall’altra parte appunto la voglia di andare avanti da soli, supportati da uno dei partner finanziari che hanno già presentato nei mesi scorsi una manifestazione di interesse. Soprattutto se questa (come sembrava ad esempio per la proposta di Oaktree) dovesse portare un minimo garantito alto, magari sopra i 900 milioni, con la possibilità quindi di non dipendere direttamente dalla vendita degli abbonamenti ma di avere comunque ricavi sicuri.

E in questo quadro, anche i confini dei partiti dei pro-broadcaster e dei pro-canale iniziano a farsi più chiari, dopo un’assemblea dai toni anche alti ma classici delle riunioni dei club, senza tuttavia sfociare in rissa. Una spaccatura, come spiegato dal patron della Salernitana Danilo Iervolino, ma dialettica più che altro per ora, considerando che ancora non si è mai votato sul tema. Se ne capirà di più la prossima settimana, quando si potrebbe arrivare al voto. Intanto, però, il partito dei pro-canale intanto è stato ufficializzato dallo stesso Iervolino, che ha avvicinato i campani a Napoli e Fiorentina tra i club che preferirebbero l’opzione di andare da soli.

Ma dell’idea di approfondire la questione del canale è anche il Milan, come spiegato dal patron Gerry Cardinale. «Ci sono due strade da percorrere. Si può continuare a lavorare con le società media tradizionali, come abbiamo fatto con successo fino a questo punto. Oppure si può creare la propria media company. E, sapete, con qualcuno come noi, Redbird, nella Serie A, questa seconda opzione è sicuramente da tenere in considerazione e dovrebbe esserlo», le parole del proprietario del club rossonero. Una posizione a cui potrebbero strizzare l’occhio, tra le altre, anche Roma e Juventus.

Dall’altra parte il fronte dei pro-broadcaster è guidato da Torino e Lazio, in particolar modo, e tra i favorevoli c’è anche il Sassuolo. Gli schieramenti si iniziano così a definire, in una settimana in cui si arriverà probabilmente al voto: serviranno 14 voti a favore e non sembra, al momento, una strada semplice quella per arrivare al quorum per deliberare.

Lunedì prossimo, quindi, se ne saprà di più, anche perché sulla carta proprio il 23 scadranno le offerte di DAZN e Sky. Sempre sulla carta, a quel punto si dovrebbe procedere con il voto sulle proposte oppure con la decisione di scartarle definitivamente, andando ad aprire le buste contenenti le sei manifestazioni di interesse per creare il canale di Lega anche per capire quali potrebbero essere le opzioni sul tavolo a livello economico.

Ma la partita per i broadcaster potrebbe comunque non essere finita anche in quel caso, visto che in caso di bocciatura anche delle offerte per il canale si ripartirebbe con il bando. E resta anche un punto interrogativo non da poco che si muove sullo sfondo per l’ipotesi canale, ovverosia quello della governance, visto che i fondi o i partner finanziari arriverebbero coi soldi in Lega ma anche con la volontà di comandare: chi sarà disposto tra i club a lasciargli spazio e potere?