Il Barcellona ha chiuso il bilancio 2022/23 con un utile record di 304 milioni di euro. Ma, come noto, la società blaugrana ha azionato più di qualche leva finanziaria per far quadrare i conti con un investimento imponente per il nuovo Camp Nou e per un monte ingaggi che è ancora ai limiti per le stringenti regole della Liga.
Ma, nell’ultimo periodo, il club catalano è nell’occhio del ciclone per i suoi trascorsi extracampo. Da una parte l’indagine sul caso Negreira, il vice presidente dell’associazione arbitri spagnola che è stato per molti anni sul libro paga della società e ora anche il mirino puntato dell’Agenzia delle Entrate spagnola che sta indagando sui pagamenti sostenuti nei confronti degli agenti negli ultimi anni.
Come riporta l’edizione odierna dell’El Confidencial, l’indagine dell’Agenzia delle Entrate risulta essere per presunte irregolarità nei pagamenti agli agenti dei calciatori. Il Ministero del Tesoro sta rivedendo i pagamenti del club blaugrana agli agenti dei giocatori tra il 2015 e il 2018, ritenendo che questi fossero un modo per aumentare segretamente gli stipendi dei giocatori.
Non è la prima volta che l’Agenzia mette sotto la lente di ingrandimento i conti del Barcellona, che già a marzo era riuscito ad annullare una richiesta per lo stesso motivo. Ma ora l’organo legislativo ha “nuove azioni di verifica e indagine” da effettuare. Nello specifico l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che il club non può detrarre l’IVA dalle fatture per i servizi resi dagli agenti e, parallelamente, i calciatori devono affrontare il pagamento dell’Irpef o, per i non residenti, l’Imposta sul reddito per quel presunto aumento salariale nascosto. Inoltre, l’Agenzia sta valutando i pagamenti di quest’ultima tassa da parte del club tra il 2012 e il 2015.