Lotito "risponde" alla Roma: «Expo 2030 sulle maglie della Lazio»

La società giallorossa ha siglato un accordo con Riyadh Season con la città dell’Arabia Saudita che è la principale avversaria della Capitale in vista della scelta per la sede del grande evento.

Lotito Expo 2030
Claudio Lotito (Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

L’accordo fra la Roma e Riyadh Season come main sponsor ha aperto un caso politico in vista dell’assegnazione dell’Expo 2030 che vede contrapposte la Capitale italiana e quella dell’Arabia Saudita. Dopo le proteste della politica è intervenuto anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ricopre la carica di senatore tra le fila di Forza Italia.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, in vista del voto del Bureau International des Expositions (BIE), atteso il prossimo 28 novembre, la città di Roma potrebbe trovare un appoggio dall’altra città della capitale, la Lazio. La formazione biancoceleste, infatti, potrebbe giocare con il logo di Expo 2030 sulle maglie, che così godrebbe di una visibilità importante visto che la squadra di Maurizio Sarri gioca in Champions League. Prima della decisione del BIE, i biancocelesti giocheranno altre due partite nella massima competizione europea, entrambe contro il Feyenoord, mentre il ritorno all’Olimpico con il Celtic si disputerà proprio la sera dell’assegnazione di Expo 2030.

La conferma di questa idea arriva direttamente dal presidente Lotito, dopo averne già parlato con il Sindaco, Roberto Gualtieri: «La Lazio ha sempre manifestato la sua azione volta a tutelare l’aspetto valoriale dello sport nella sua interezza e degli interessi della città di Roma essendo la prima squadra della Capitale». Per questo, dice il patron-senatore «metterà in atto ogni iniziativa possibile per sostenere la candidatura della città di Roma a ospitare una manifestazione internazionale così importante come l’Expo 2030, per consentire alla Capitale, ai suoi abitanti e all’intero Paese di avvalersi dei benefici di carattere economico e sociale che ne deriveranno nel presente e nel futuro».

È bene ribadire che la Roma, in quanto società privata, ha tutto il diritto di chiudere accordi commerciali e di sponsorizzazione con qualunque azienda del mondo. Tra l’altro si tratta del più ricco contratto siglato nella storia del club (a livello di cifra stagionale) che assicura alle casse capitoline ben 25 milioni di euro per due anni, bonus compresi. Ovviamente, però, il mondo politico, che si sta battendo per assicurarsi l’Expo contro un paese molto più ricco, non ha preso bene questa iniziativa della società dei Friedkin.

Nei giorni scorsi, inoltre, c’era stata la presentazione del Saudi Village a Casina Valadier, nel pieno di Villa Borghese. Proprio lì sono stati intrecciati i fili dell’accordo tra Ryadh Season e i Friedkin, impegnati parallelamente in un dialogo costante col Campidoglio per lo stadio a Pietralata, che ora potrebbe riscontrare qualche raffreddamento da parte delle istituzioni, che fino a ora sono sempre state molto disponibili con il club giallorosso.

Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio, è stato molto critico con la Roma: «Nessuno è intervenuto e la società non ha neppure preso in considerazione un confronto con i vertici capitolini, che pur tanto promuovono il nuovo stadio del club a Pietralata, e ha trascurato il fatto che Riad è avversaria di Roma nella corsa all’Expo 2030. Una corsa che questo accordo indebolisce» .