Stadio Inter, il sindaco di Rozzano apre e lancia l'idea metropolitana

Il nuovo impianto nerazzurro sta però attirando i primi pareri contrari della minoranza, preoccupata soprattutto dalla questione della viabilità.

Inter
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Sono giorni molto impegnativi in casa Inter. La squadra è concentrata sul campo, dove è pronta ad affrontare un tour de force fra campionato e Champions League, mentre la società sta portando avanti il discorso stadio con particolare attenzione agli sviluppi e alle novità che potrebbero arrivare da Rozzano. Senza dimenticare la questione relativa alla proprietà con una possibile cessione in vista da parte di Suning, che però non scarta la pista che porta al rifinanziamento del prestito di Oaktree.

Analizzando la questione stadio, nonostante non ci siano ancora atti formali, l’interesse dell’Inter per la costruzione di una nuova casa a Rozzano è concreto. «Per la nostra città si tratterebbe di una grande opportunità. E magari, insieme allo stadio, potrebbe arrivare la metropolitana», ha dichiarato il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti, tifosissimo dell’Inter.

Dopo l’incontro di metà settembre con Alessandro Antonello, AD corporate del club nerazzurro, «si suppone che la società stia lavorando allo studio di fattibilità – spiega Ferretti -, che dovrà essere presentato entro il 30 aprile 2024, quando scadrà la prelazione sull’area». L’area in questione, per la quale l’Inter ha stretto un accordo di esclusiva, è di proprietà del gruppo Cabassi. Un milione di metri quadrati tra la tangenziale Ovest, il Naviglio e la barriera della Milano-Genova, al confine con Assago.

«Su quel sito esistono già dei diritti edificatori maturati a partire dal 1993 – precisa Ferretti, che a questo tema ha dedicato anche un video-messaggio comparso ieri sulla pagina Facebook del Comune -. Qualora non si realizzasse lo stadio, ci sarebbero residenze, uffici, attività commerciali e alberghi. Tra le due opzioni, lo stadio è preferibile per una serie di motivi, a partire dall’indotto che si creerebbe già nelle fasi di costruzione della struttura».

Attorno all’impianto, da 70mila posti, potrebbero sorgere attività ricettive collaterali, come campi da basket e da calcetto, negozi e ristoranti. L’intero comparto sarebbe pensato come una Cittadella dello sport, capace di ospitare, oltre alle partite, servizi e iniziative per un target ampio e diversificato. Il primo nodo da sciogliere sarebbe quello della viabilità e dei trasporti, «che dovranno essere necessariamente adeguati a una struttura così importante», conclude il sindaco, accarezzando anche l’idea di una fermata della metropolitana a Rozzano, visto che attualmente la M2 si interrompe ad Assago.

Intanto, in città l’opinione pubblica si divide tra favorevoli, contrari e indifferenti. Tra i fautori del «no» ci sono i Cinque Stelle. «Difficilmente le strade di Rozzano potranno assorbire il traffico derivante da partite ed eventi – dichiara Andrea Bonazzi, consigliere comunale di minoranza e candidato sindaco del MoVimento alle amministrative del 2024 -. Alberghi e strutture ricettive, già al collasso per i flussi che gravitano attorno all’Humanitas, non riusciranno a far fronte alle richieste di ospitalità legate allo stadio. Si apriranno nuove opportunità di lavoro? Forse, ma si tratterà di precariato». Come successo a Milano con il nuovo San Siro, progetto che è ancora in piedi sia per Inter che per il Milan, nelle prossime settimane si potrebbe attivare una movimentazione della cittadinanza per procedere con una raccolta firme contro la costruzione del nuovo impianto nerazzurro.