La prima due giorni della Champions League 23/24 è terminata con le formazioni italiane che hanno chiuso con tre pareggi e una sola vittoria, quella del Napoli a Braga. L’ultima edizione della massima competizione europea con l’attuale formula ha confermato la divisione in due slot orari, quello principale delle 21.00 e quello delle 18.45. Quest’ultimo è toccato al Milan che è sceso in campo a San Siro contro il Newcastle nelle prime ore serali.
Il secondo slot orario è stato introdotto dalla UEFA nella stagione 2018/19, per due stagioni le partite si sono giocate alle 18.55, e sarà confermato anche per il prossimo format della Champions che vedrà l’ampliamento delle formazioni iscritte, da 32 a 36, e l’introduzione di un girone unico che sostituirà gli otto attuali con tutte le squadre che giocheranno almeno otto gare nella prima fase, invece delle sei attuali. Gli orari saranno sempre quelli delle 21.00 e delle 18.45. Quest’ultimo sarà in vigore anche per gli ottavi di finale, mentre attualmente nella fase a eliminazione diretta tutte le partite si giocano alle 21.
Prossimamente anche l’Inter, contro il Salisburgo, la Lazio in Olanda con il Feyenoord, il Napoli a Berlino contro l’Union e nuovamente la Lazio contro il Celtic, scenderanno in campo alle 18.45 in questa stagione. Ripercorrendo a ritroso queste ultime cinque stagioni, sono stati 15 i casi in cui le formazioni italiane che hanno disputato una gara casalinga di Champions League nel primo slot orario e solamente una volta si è registrato il tutto esaurito. L’unico caso si è registrato per Napoli-Ajax del 12 ottobre 2022 che diede alla squadra di Luciano Spalletti il pass per la qualificazione agli ottavi di finale da prima del girone. I 54.726 spettatori del Maradona, però, non è il dato più alto mai registrato in Italia per le partite di Champions alle 18.45, o 18.55, il primato va a Inter-Viktoria Plzen, sempre della stagione 22/23 con 71.849 spettatori. All’opposto, Lazio-Brugge dell’8 dicembre 2020 fu giocata senza nessun spettatore sugli spalti dell’Olimpico per via delle restrizioni del governo italiano in materia di prevenzione contro il Covid.
In tutti gli altri casi, anche l’ultimo Milan-Newcastle, gli stadi italiani non sono mai riusciti a raggiungere il tutto esaurito con qualche squadra che ci è andata molto vicina e altre, invece, che ne hanno risentito pesantemente. In effetti, la scelta di diluire le partite in due differenti fasce orarie non aveva entusiasmato più di tanto i club, consapevoli delle difficoltà dei tifosi di assistere alla partita dal vivo in un orario al limite della giornata lavorativa, che di fatto tagliava fuori tutti i sostenitori che non abitano nella città della squadra, a meno che, ovviamente, questi avessero a disposizioni giorni di ferie o permessi speciali per ridurre l’orario di lavoro.
Di seguito le 15 partite giocate in casa dalle formazioni italiane in Champions League nel primo slot orario a partire dalla stagione 2018/19:
- Inter-Viktoria Plzen – 71.849 spettatori, stagione 2022/23;
- Milan-Newcastle – 65.695 spettatori, stagione 2023/24;
- Inter-Tottenham – 64.123 spettatori, stagione 2018/19;
- Milan-Dinamo Zagabria – 61.341 spettatori, stagione 2022/23;
- Napoli-Ajax – 54.726 spettatori, stagione 2022/23;
- Inter-Slavia Praga – 50.128 spettatori, stagione 2010/20;
- Inter-Shakhtar Donetsk – 46.255 spettatori, stagione 2021/22;
- Juventus-Young Boys – 40.961 spettatori, stagione 2018/19;
- Milan-Porto – 39.675 spettatori, stagione 2021/22;
- Atalanta-Shakhtar Donetsk – 26.922 spettatori, stagione 2019/20;
- Napoli-Genk – 22.265 spettatori, stagione 2019/20;
- Juventus-Malmo – 17.134 spettatori, stagione 2021/22;
- Atalanta-Villarreal – 13.176 spettatori, stagione 2021/22;
- Atalanta-Young Boys – 8.536 spettatori, stagione 2021/22;
- Lazio-Brugge – porte chiuse, stagione 2020/21