Nella giornata di ieri era previsto il Consiglio di amministrazione della Juventus per l’approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2023. Attraverso un comunicato ufficiale, la società bianconera ha tuttavia posticipato il CdA a una data tra il 2 e il 6 ottobre. Con questo slittamento, anche l’assemblea degli azionisti, inizialmente prevista per la terza decade del mese di ottobre 2023, si terrà più avanti, e precisamente nella terza decade di novembre.
Non dovrebbe subire invece nessun rinvio il CdA programmato tra il 26 e il 29 febbraio 2024 per l’approvazione della semestrale 2023-24.Nessun contrattempo o imprevisto, come è successo invece con il bilancio 2021/22 rinviato per ben due volte prima dello scoppio dell’inchiesta Prisma che ha portato l’allora presidente Andrea Agnelli alle dimissioni. «Questione di tecnicismi» sarebbe la versione che filtra dalla Continassa, come riporta l’edizione torinese de Il Corriere della Sera.
L’esercizio 2022/23 è atteso ancora in perdita per circa 110 milioni di euro, come risulta da una stima effettuata in base alla semestrale della controllante Exor, l’azionista di maggioranza della società bianconera. Se l’ammontare sarà confermato, la Juve avrebbe in pratica dimezzato il rosso rispetto al bilancio 2021/22, chiuso a -239,3 milioni. È un chiaro segnale di inversione di rotta, ottenuto grazie all’incremento dei ricavi e al taglio delle spese per stipendi e ammortamenti. Un’opera di risanamento in nome della sostenibilità della gestione che la società ha iniziato nella scorsa stagione e sta proseguendo in quella in corso.
Tornando all’ultimo bilancio, sembra che il nuovo CdA, insediatosi il 18 gennaio scorso e presieduto da Gianluca Ferrero, voglia prendersi un po’ più di tempo per riguardare i conti e perfezionare la relazione, alla luce degli occhi vigili della Consob, prima di arrivare all’approvazione. Ragioni straordinarie, con la richiesta di un supplemento di documentazione legata al calciomercato per essere ancora più rigorosi.
Per continuare il percorso virtuoso che punta ad alzare i ricavi e abbassare i costi, con la logica conseguenza di migliorare i vari bilanci, serve assolutamente chiudere il campionato 2023/24 nelle prime quattro posizione, conquistando così un posto nella Champions League 2024/25 che garantirà maggiori entrate rispetto a quella attuale, grazie alla nuova formula ufficializzata dalla UEFA che permette alle 36 formazioni, quattro in più di quelle di quest’anno, di giocare un minimo di otto partite, con maggiori possibilità di incassi da botteghino e sponsor.
Il modello, tralasciando la qualificazione alla prossima Champions, è già tracciato. Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, il nuovo corso bianconero è improntato sulla sostenibilità, che porta così al taglio dei costi legati alla gestione dei giocatori (monte ingaggi e ammortamento dei cartellini) e alla valorizzazione dei giovani, con alcuni elementi già inseriti nella rosa di Massimiliano Allegri.
In estate il club si è liberato di alcuni ingaggi pesanti (Di Maria, Paredes, Bonucci e Cuadrado), ne sta rinegoziando altri (Szczesny), si è mosso con oculatezza sul mercato (un solo acquisto, Timothy Weah, oltre al rinnovo di Adrien Rabiot), puntando sulle cessioni di giocatori che non rientravano nel progetto tecnico.
Un altro è lo Stadium che è tornato, già dalla scorsa stagione, a poter sfruttare il 100% della propria capienza aumentando coì i ricavi da gara rispetto al periodo della pandemia. A pesare, in vista del bilancio 2023/24 saranno i circa 80 milioni di euro provenienti dai ricavi UEFA, visto che i bianconeri non partecipano a nessuna competizione europea dopo la squalifica per un anno dopo il giudizio dell’Organo di Controllo Finanziario del Club.