Milan, torna Ibra? Può entrare nello staff di Pioli

L’ex attaccante rossonero e Gerry Cardinale si sono incontrati in un hotel milanese poche ore prima di assistere insieme alla sfida di San Siro contro il Newcastle.

Ibrahimovic nuovo ruolo Milan
Zlatan Ibrahimovic (Photo by EMMANUEL DUNAND/AFP via Getty Images)

Il derby perso non è stato riscattato da una vittoria in Champions League, ma il Milan ha mostrato più di qualche segnale di ripresa nella partita di esordio contro il Newcastle, a mancare è stato il gol-vittoria per iniziare il girone con una vittoria. Un altro Milan che si è esibito sotto gli occhi di Gerry Cardinale, sempre più presente nel mondo Milan, e, a un fila di distanza nella tribuna d’onore, di Zlatan Ibrahimovic.

L’ex attaccante svedese, dopo aver assistito all’allenamento di rifinitura a Milanello, ha vissuto un martedì a forti tinte rossonere. Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, Ibrahimovic e Cardinale si sono incontrati in un hotel di Corsa Venezia a Milano. Il fondatore di RedBird e Ibra, da quanto filtra dal club rossonero stesso, non si sarebbero incontrati per un vero colloquio di lavoro. Nessun contratto ufficiale offerto a Ibra. Ma sicuramente Cardinale ha voluto sapere dall’ex bomber cosa ha intenzione di fare adesso che ha appeso gli scarpini al chiodo.

Al momento, sembra che un ruoli di spicco, di altro è difficile che si accontenti, per Ibra non ce ne siano a disposizione nell’organigramma del Milan. L’area sportiva è gestita da Moncada e D’Ottavio, quella manageriale da Furlani, con le due che interagiscono molto, come si è visto nel mercato estivo. Lo scout è di alto livello e Ibra non sembrerebbe pronto per un ruolo così, altro discorso per quanto riguarda la figura del testimonial.

Da attaccante che ha rialzato le sorti del Milan, portandolo a vincere lo Scudetto dopo 11 anni, a essere ambasciatore del marchio in giro per il mondo. La figura di Ibra, in quest’ottica, è riconosciuta da tutti i fan del calcio e potrebbe essere l’asso da giocare da Cardinale per alzare ancora di più la visibilità del brand rossonero ai livelli dei top club europei.

Ma questo disegno va accettato dal diretto interessato, che in campo ha voluto essere sempre protagonista e difficilmente una volta sciolte le riserve si accontenterebbe di un ruolo puramente di facciata. Ma nell’incontro in hotel, Cardinale non ha voluto chiudere la porta a nessuna possibilità. È desideroso di avere a disposizione Ibra per una futura collaborazione.

Sul tavolo, ovviamente, una figura molto vicina alla squadra che possa dare una mano a Pioli nella gestione del gruppo, specialmente nei momenti difficili come lo è stato il post derby. Il tecnico rossonero, o meglio il coach come chiamato dal nuovo corso della società, ha già dato il suo ok a un eventuale inserimento di Ibra nello staff tecnico.

Nessuna risposta al momento dal gigante svedese, ma anche lui non ha voluto dire di no a nessuna possibilità, sentendo prima cosa avesse da dirgli Cardinale, in quello che è stato di fatto un primo incontro fra i due da quando RedBird ha preso il controllo del Milan poco più di un anno fa.

Ibra sta riflettendo sul futuro, ma chi lo conosce dice che il tempo della pausa per lui è finito. Zlatan non ama guardare da lontano, vuole sentirsi parte di una sfida. Ibra negli ultimi anni ha fatto il calciatore e l’imprenditore ma non è il tipo da concentrarsi solo sul suo business. Inoltre, un ritorno al Milan gli è sempre sembrato affascinante, un po’ per l’affetto verso il rossonero, un po’ perché Milano è ormai la sua città e Zlatan ama la quotidianità del calcio. L’impressione è che Ibra e il Milan si stiano guardando a distanza, per capire se è possibile tornare insieme con il ruolo giusto. «Sono venuto qui per dire al mister che sono pronto a giocare, ma il mio nome non è in lista – ha detto lunedì da Milanello -. Continuate a tifare Milan, andrà tutto bene». Le ultime tre parole sembrano una speranza che potrebbe diventare un promessa qualora Ibra si vesta nuovamente di rossonero.