John Elkann: «Ecco perché Exor ha investito in Philips»

Il presidente della holding, che ha da poco concluso un investimento da 2,6 miliardi di euro in Philips, ha commentato: «Il nostro scopo è quello di costruire grandi aziende con grandi persone».

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John Elkann (Foto: Mark Thompson/Getty Images)

John Elkann non è più il presidente della Giovanni Agnelli BV, cassaforte di famiglia, ma rimane il grande regista delle strategie della Exor, la holding che controlla le partecipazioni in tutte le società in cui è coinvolta garantendo allo stesso Elkann una partecipazione in questa, come si vede nell’ultimo affare concluso con Philips.

Elkann, intervenuto al quotidiano statunitense Financial Times, ha voluto allargare i possibili fronti di investimento di Exor: «Sentiamo una forte affinità con l’assistenza sanitaria e i primi risultati dell’investimento di oltre 800 milioni di euro effettuato lo scorso anno nel gruppo sanitario francese Institut Mérieux hanno rafforzato la nostra convinzione sull’importanza di questo settore e sul suo potenziale di crescita».

L’investimento di 2,6 miliardi di euro nel conglomerato olandese Philips fa dunque parte di un’evoluzione naturale della holding familiare, che concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso. Come ricorda il Financial Times, sotto la guida del 47enne Elkann, Exor ha aumentato il proprio patrimonio netto da circa 4 miliardi di euro nel 2009 a 33 miliardi quest’anno, mentre le azioni hanno raggiunto il valore di 80 euro ciascuna.

Elkann, inoltre, afferma che il primo decennio dopo la morte del nonno è stato all’insegna della conservazione: «Ci siamo concentrati sulle dismissioni, sulla semplificazione e sulla riduzione del debito per assicurarci che ciò che avevamo potesse essere salvato. Il decennio successivo è stato all’insegna della stabilizzazione e ora Exor ha imboccato una traiettoria di crescita costante. Naturalmente non c’è certezza su ciò che ci aspetta. Ciò che è chiaro per noi è il nostro scopo, che è quello di costruire grandi aziende con grandi persone».