Settimana scorsa il Consiglio di Stato ha respinto l’ennesimo ricorso presentato dalla Juventus in merito all’assegnazione dello Scudetto 2006 all’Inter. Questa decisione pone fine a una lunga battaglia legale portata avanti negli anni dal club bianconero che hanno così esaurito le strade da percorrere per vedersi riconosciuto il Tricolore della stagione 2005/06.
«Il Consiglio di Stato ha messo una pietra tombale sul ricorso della Juventus sullo scudetto 2006 – ha commentato Massimo Moratti, allora presidente dell’Inter, in un’intervista pubblicata sull’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano -. Non mi aspettavo che fosse ancora in ballo questa vicenda. È giusto e normale che sia finita così».
Si chiude così, almeno per l’Inter, una vicenda lunga e travagliata. Dal lato Juve, invece, resta vivo il ricorso sulla vicenda che coinvolge la FIGC per il risarcimento danni da riconoscere al club bianconero quantificato in 440 milioni di euro. Si dibatterà in merito il prossimo 24 ottobre con i legali juventini che vogliono vedersi riconoscere tale cifra in merito agli «illeciti commessi dall’Inter nella stagione 2005-2006, e all’assegnazione ai nerazzurri dello scudetto in quella stagione a tavolino». Inter che viene ancora chiamato in causa, anche se non direttamente, visto che il ricorso è contro la decisione di scagionare la FIGC.
Massimo Moratti non è più coinvolto nel mondo del calcio anche se la sua lunga presidenza dell’Inter ha visto sulla panchina nerazzurra allenatori che sono ancora alla ribalta del calcio mondiale. Da Mancini a Spalletti, passando per José Mourinho.
Mancini è diventato il nuovo commissario tecnico dell’Arabia Saudita, lasciando la guida della Nazionale che è ora sotto la gestione di Luciano Spalletti, fresco vincitore dello Scudetto con il Napoli: «Quando un professionista si ritrova sul piatto un’offerta di quel genere, è naturale che accetti – commenta Moratti in merito alla questione Mancini-Arabia Saudita –. Forse cominciava ad annoiarsi e magari avrà pensato che con la Nazionale non ci fosse un futuro. Il denaro ha spazzato via gli ultimi dubbi. Ha detto: mi hanno trattato come il mostro di Firenze. Doveva aspettarsi una reazione forte perché in Italia la Nazionale, soprattutto quando vince, unifica il Paese».
Sulla decisione della FIGC di scegliere Spalletti, Moratti non ha alcun dubbio: «Credo sia la scelta giusta. Spalletti ha dimostrato l’anno scorso a Napoli di essere un bravissimo allenatore». Un’ultima battuta non poteva che essere per Mourinho, il tecnico che ha portato l’Inter a consacrarsi anche in campo europeo, grande obiettivo della gestione Massimo Moratti: «Se è ancora quello del Triplete con l’Inter? Chi lo sa? L’uomo resta quello di sempre. Certamente sa conquistarsi l’ambiente, ma è estremamente serio dal punto di vista professionale. Pep Guardiola ha ottenuto il suo Triplete con il Manchester City. Guardiola è un ottimo allenatore, il City gioca un calcio splendido, ma io mi tengo sempre stretto Mourinho».