La Lingotto, società di investimento creata lo scorso maggio da Exor e guidata da Enrico Vellano, ha deciso di puntare sulle miniere d’oro. La società ha puntato a fine giugno oltre 104 milioni di dollari nelle azioni della sudafricana Harmony Gold Mining. E altri 62,6 milioni li hanno messi sulla texana Novagold, che ha riavviato le ricerche sui giacimenti Alaska.
Come riportato da MF-Milano Finanza, a pochi mesi dal varo a Londra con una maxi-dotazione da 3 miliardi di dollari, e dopo aver assoldato due nomi pesanti come il finanziere James Anderson e l’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne, adesso Lingotto Investment Management, la società di gestione controllata al 100% da Exor, svela i suoi investimenti in America, che alla fine del secondo trimestre valevano 1,5 miliardi di dollari.
Dentro c’è di tutto: pharma, sanità, tecnologia, materie prime, fintech, auto. C’è anche Tesla, di cui la sgr inglese di Exor possiede azioni per 10,5 milioni di dollari: è una goccia della capitalizzazione di 782 miliardi del colosso di Elon Musk, ma è pur sempre un diretto concorrente di Stellantis nell’auto elettrica. Sempre nel settore delle quattro ruote, c’è pure il rivenditore di macchine usate Carvana (134 milioni).
Pesanti anche le quote in Teva Pharmaceutical (182 milioni) e Veon (tlc, 108 milioni). Non manca poi la tecnologia con Schlumberger (136,9 milioni), Nvidia (16 milioni) e il colosso Microsoft (16,5 milioni), oltre all’energia con Weatherford (116 milioni).
Le materie prime sono una costante per Lingotto: sul gas di Range Resources ha messo la singola quota più grande, 204 milioni, e nelle perforazioni offshore della texana Valaris ha puntato 126 milioni. E quando i minerali sono preziosi, va bene anche l’argento. Sulle miniere di Gatos Silver ha investito 13 milioni.