In Italia lo sport è amato da tutti e il calcio in particolare sa infiammare gli animi, sia negli stadi che su 22Bet. Eppure, quando si parla di calcio, si da per scontato che si stia parlando di quello maschile. Ma che succede nell’altra metà del cielo?
Storia del calcio femminile
Nel mondo, le prime avvisaglie del calcio femminile possono essere fatte risalire al 1895 a nord di Londra, dove si è svolta la prima partita di calcio femminile del Regno Unito. L’evento fece scalpore, con la folla stupita dall’insolita visione di donne che giocavano a quello che all’epoca era considerato uno sport da uomini. Tuttavia, questo primo spettacolo fu solo l’inizio di un lungo e faticoso cammino verso l’accettazione e la popolarità.
Per tutto il XX secolo, nonostante due guerre mondiali e i pregiudizi della società, il calcio femminile continuò a esistere. Durante la Prima Guerra Mondiale, mentre gli uomini lasciavano il lavoro per i campi di battaglia, le donne occupavano i loro posti, anche sul campo di calcio. Questo portò alla formazione di squadre come la Dick, Kerr’s Ladies F.C., fondata nel 1917, che attirava grandi folle. Purtroppo, nel 1921, l’Associazione calcistica inglese vietò alle donne di utilizzare i campi dei suoi membri, una decisione che rimase in vigore per quasi cinquant’anni, bloccando gravemente la crescita di questo sport. Nonostante ciò, il calcio femminile si sviluppò in altre regioni. Negli anni ’70 ha preso piede negli Stati Uniti, portando alla creazione della Women’s United Soccer Association nel 2000.
La storia del calcio femminile italiano è altrettanto complessa e affascinante. Il calcio femminile italiano è nato alla fine degli anni ’30 e il primo torneo riconosciuto, la “Coppa Ottorino Barassi”, si è svolto nel 1968 su iniziativa della Federazione Italiana Calcio Femminile (FICF). Tuttavia, questo sport ha lottato per essere riconosciuto, rimanendo in gran parte sotto il radar fino agli anni ’80.
Nel 1986, il calcio femminile fu integrato nella Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Sebbene si trattasse di un passo avanti, c’erano ancora notevoli resistenze e scetticismo riguardo al potenziale e alla fattibilità del calcio femminile. Il primo campionato di calcio femminile della FIGC si svolse nel 1986/87, creando una piattaforma formalizzata per il calcio femminile in Italia. Il successivo traguardo significativo è stato raggiunto all’inizio degli anni 2000, quando è stata istituita la Serie A femminile.
Nel corso di questo percorso, diverse protagoniste si sono distinte, incidendo il loro nome negli annali della storia del calcio femminile. A livello mondiale, figure come la brasiliana Marta Vieira da Silva, che detiene il record di gol segnati alla Coppa del Mondo femminile FIFA, sono state fondamentali. Anche la statunitense Mia Hamm, che ha contribuito alla popolarità del gioco femminile, merita una menzione speciale.
In Italia, personaggi del calibro di Elisabetta Vignotto, una figura pionieristica negli anni ’70 e ’80, così come Carolina Morace la cui carriera da calciarice è stata a dir poco stellare. Il suo contributo a club come la Lazio, dove ha iniziato la sua carriera, e il Milan, dove ha trascorso la maggior parte della sua carriera, è stato immenso. È stata capocannoniere della Serie A per 12 stagioni e detiene tuttora il record di gol segnati in una stagione di Serie A, con ben 38 reti nel 1984-85. La sua abilità nel segnare era evidente anche sulla scena internazionale. Ha rappresentato l’Italia 153 volte, segnando 105 gol, e ha portato la nazionale italiana ai quarti di finale della prima Coppa del Mondo femminile nel 1991.
Impossibile da dimenticare anche la straordinaria Patrizia Panico, la prima donna ad allenare una squadra nazionale maschile. Più recentemente, giocatrici come Sara Gama e Barbara Bonansea, una forza trainante della Juventus e della squadra italiana, hanno portato il calcio femminile italiano a nuovi livelli.
Verso la parità
Sebbene il calcio femminile abbia fatto passi da gigante, solo nel 2019 si è verificato un cambiamento significativo a livello globale. La Coppa del Mondo femminile in Francia ha battuto i record di spettatori, con una stima di 1,12 miliardi di persone sintonizzate. Questo evento ha rappresentato un momento cruciale per il calcio femminile, in particolare per l’Italia, dove la nazionale ha raggiunto i quarti di finale, il suo miglior risultato dal 1991.
Nel luglio del 2022, infine, il calcio femminile diventa professionistico anche in Italia, decretando il successo delle lotte portate avanti dal movimento per molti decenni.
La traiettoria del calcio femminile in Italia e nel mondo è stata una testimonianza della resilienza, della tenacia e dell’eterna passione di innumerevoli donne che hanno sfidato i pregiudizi della società e la negligenza delle istituzioni per ritagliarsi uno spazio in uno sport tradizionalmente dominato dagli uomini. Dalle sue origini umili e provocatorie al grande palcoscenico della Coppa del Mondo, questo sport ha fatto passi da gigante, ma ha ancora molta strada da fare per raggiungere la completa parità con il gioco maschile.