Marco Patuano, nominato da poco CEO dell’azienda spagnola di telecomunicazioni Cellnex, è pronto a lasciare la carica di presidente di A2A rassegnando le dimissioni nel prossimo consiglio di amministrazione del 28 luglio. A riferirlo è l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore. Patuano, che comunque non sarebbe costretto a rinunciare alla sua carica in A2A per conflitto di interessi con la sua recente nomina in Cellnex, potrebbe essere sostituito dall’ex assessore al bilancio del Comune di Milano, il professor Roberto Tasca, già presente nel board di A2A.
Patuano è stato attivo anche nel mondo del calcio, per aver ricoperto fino al settembre 2022 il ruolo di consigliere nel CdA del Milan, posto che gli è stato assegnato dal passaggio di consegne fra Silvio Berlusconi e Yonghong Li, al quale subentrò il fondo Elliott. La stessa A2A è presente nel mondo del pallone, dove recentemente ha siglato un’intesa con la Roma e dove è partner di Milan, Inter e Olimpia Milano (oltre ai naming rights del palazzetto di Brescia, denominato ora PalaleonessaA2A).
La scelta di lasciare di Patuano ha costretto la prima multiutility italiana a pensare a una persona di spicco per continuare nell’opera di crescita che A2A ha come obiettivo per i prossimi anni a livello nazionale sul fronte della transizione energetica e dell’economia circolare.
La scelta del successore, tuttavia, non potrà che avvenire di comune accordo tra i due principali azionisti, i Comuni di Milano e Brescia, che detengono quote paritetiche pari al 25% del capitale più un’azione. L’attuale consiglio è stato nominato dall’assemblea di fine aprile, che aveva confermato Renato Mazzoncini CEO e Patuano presidente: come previsto dai patti tra le due amministrazioni la prima è stata una nomina condivisa, mentre l’indicazione del presidente, in base alla logica dell’alternanza triennale, spettava a Brescia.
L’intero processo è in ogni caso filato via senza particolari intoppi grazie alla sintonia tra i due sindaci, Beppe Sala ed Emilio Del Bono. A quest’ultimo, nella tornata elettorale dello scorso maggio, è succeduta la vice sindaca Laura Castelletti: cosa che, anche sul dossier presidente, dovrebbe garantire un percorso lineare, ma soprattutto finalizzato a nominare una figura autorevole e qualificata. Ed è qui che il nome di Tasca sembra essere perfetto.
Tasca ha ricoperto vari incarichi in ambito societario (come consigliere o sindaco) e vanta una solida formazione economico-finanziaria, che gli ha permesso – come assessore al bilancio di Milano tra giugno 2016 a ottobre 2021 – di far quadrare i conti del capoluogo lombardo, anche durante il Covid, senza interromperne la crescita.
Insomma, un tecnico di grande spessore che con lo stesso spirito potrebbe mettersi a disposizione dell’azienda A2A, sempre ovviamente che Milano e Brescia si trovino in sintonia sul suo nome. Anche in quest’ottica è plausibile che i due soci si confronteranno a breve sul tema. L’unico nodo che riguarda Tasca potrebbe essere il tema del potenziale conflitto tra il ruolo svolto in passato da assessore e quello, eventuale, di presidente A2A, che è una co-controllata dello stesso Comune di Milano, ma si tratta di una mera questione temporale.
In questo caso la legislazione in materia impone infatti un periodo “bianco” di due anni tra i due incarichi, che per Tasca scadrebbe a inizio ottobre. Da fine luglio a quel momento, per la multiutility si potrebbe immaginare una soluzione ponte per la presidenza, con la continuità gestionale e operativa ovviamente garantita dal ceo Mazzoncini e dal board.