Il Flaminio dice addio all’ipotesi Lazio: CdP e Credito Sportivo in corsa

L’assessore allo Sport Alessandro Onorato: «L’impianto è inserito come opera conclusa, nel dossier per gli Europei 2032».

Flaminio Cassa Depositi e Prestiti
(Foto: David Rogers/Getty Images)

Si è tenuto nella giornata di ieri il sopralluogo dello stadio Flaminio organizzato dalla commissione Sport, insieme ai dirigenti del Comune. Sull’impianto dell’architetto Nervi, abbandonato ormai da più di un decennio, ha messo gli occhi Cassa Depositi e Prestiti insieme al Credito Sportivo: la suggestione sarebbe creare un’area dello sport, pedonalizzando gran parte della zona con un collegamento con il Palatiziano.

«È un pugno al cuore vedere il Flaminio in questa situazione, che nasce dalla giunta Alemanno», esordisce Alessandro Onorato, assessore allo sport, turismo, moda e grandi eventi, presente insieme al presidente della commissione Sport Ferdinando Bonessio: «I vincoli? Chi crede che non si può fare nulla sbaglia. Penso per esempio alle tribune coperte. C’è anche una legge nazionale sugli stadi che sembra scritta proprio per il Flaminio. Ma servono i soldi. E a livello di mobilità, questo quadrante è perfetto», le parole di Onorato.

Come ricorda l’edizione romana de La Repubblica, nel 2021 si era fatta avanti la Roma Nuoto, ma il progetto (da 80 milioni con 7.500 posti) venne bocciato nella Conferenza dei Servizi. Poi si è fatto avanti il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha fatto acceso agli atti a fine agosto senza però presentare un progetto.

Ora «c’è un confronto avanzato con Cassa Depositi e Prestiti e il Credito Sportivo, che hanno avanzato una proposta di partenariato pubblico e privato. Il Comune?. Se avessimo 60 milioni di euro da investire per prima cosa dobbiamo rifare tutte le palestre delle scuole e accelerare sui progetti dei playground sportivi. Non aspetteremo la fine della consiliatura come hanno fatto in passato. Anche perché abbiamo inserito il Flaminio, inteso come opera conclusa, nel dossier per gli Europei 2032».

Nel concreto occorrono almeno 60-70 milioni per ristrutturare il Flaminio: ne servirebbero di più ovviamente per uno stadio da 45mila posti. Per ora i soldi che vengono spesi sono quelli dei cittadini per la guardiania e la manutenzione della vegetazione.