Moratti su Berlusconi: «Comprai l’Inter anche per entrare in gara con lui»

«Cosa mi disse dopo il Triplete? Mi chiamò dicendo che non era invidioso di nulla perché aveva vinto tutto», le parole dell’ex patron dei nerazzurri.

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Massimo Moratti (Giuseppe Celeste / Insidefoto)

«Con me è sempre stato estremamente gentile, aveva sempre intuizioni e cose intelligenti da dire. Un onore essere suo amico, si è sempre dimostrato tale nei miei confronti. Era bello partecipare ai derby, entrambi avevamo la stessa passione seppur per colori diversi. Berlusconi ha espresso la sua passione per il calcio, in particolare di una società di cui lui era presidente ma avrebbe voluto anche essere allenatore e giocatore; voleva fare tutto quello che era possibile fare per partecipare».

Nel suo intervento a “La politica del pallone” su Rai Gr Parlamento, storica trasmissione radiofonica della Rai condotta e curata da Emilio Mancuso e giunta alla sua ventesima stagione, l’ex patron dell’Inter Massimo Moratti ha voluto ricordare così la figura di Silvio Berlusconi, scomparso all’età di 86 anni. «Uno dei motivi per cui presi l’Inter era anche quello di entrare in gara con lui, illudendomi di riuscire a creare una squadra come il suo Milan».

«Con Berlusconi non c’è mai stata una battuta antipatica, ma sempre un confronto aperto e amichevole, è sempre stato trasparente. Cosa mi disse dopo il Triplete? Mi chiamò dicendo che non era invidioso di nulla perché aveva vinto tutto», ha concluso Moratti a proposito dell’ex Premier.

L’ex proprietario del club nerazzurro ha detto la sua anche sulla finale di Champions tra il Manchester City e l’Inter: «Mi ha meravigliato il Manchester City perché mi aspettavo uno squadrone e invece era battibile. Era una partita che ci aspettavamo difficile, ma così non è sembrata sul campo. L’Inter ha giocato in maniera intelligente, io credevo che alla fine si riuscisse a pareggiare e forse sarebbe finita bene perché loro erano stanchi», ha concluso.