De Laurentiis deve vendere il Bari? Il club pugliese ha ottenuto un pareggio per 1-1 a Cagliari nella partita di andata valida per la finale dei playoff di Serie B. La squadra di proprietà del patron del Napoli ha raggiunto sul risultato di pareggio la formazione sarda grazie a un calcio di rigore messo a segno negli ultimi minuti di gioco. Lo stesso Bari aveva fallito un rigore nel primo tempo, con Cheddira. Ora la finale di ritorno, che vede i pugliesi “favoriti” dal piazzamento in classifica: in caso di parità al termine delle due sfide, saranno loro a essere promossi in Serie A.
Una promozione del Bari costringerà Aurelio De Laurentiis a fare una scelta sul suo futuro. La FIGC infatti vieta la multiproprietà per club della stessa serie, come si legge nelle Noif (Norme Organizzative Interne della Figc).
De Laurentiis deve vendere il Bari? Il regolamento della Figc
Cosa dice, quindi, il regolamento della FIGC? Nel comma 1 dell’articolo 16 del Noif si specifica che alla stessa persona è vietato essere a capo di due club che militano nella stessa serie. Al quarto comma dell’articolo 16-bis delle Noif si legge: «Qualora antecedentemente alla stagione sportiva 2028/2029 si verifichino, nell’ambito della medesima categoria, per due o più società professionistiche, le condizioni vietate dal comma 1 (ovverosia il controllo di due società da parte dello stesso soggetto, ndr), i soggetti interessati dovranno porvi fine entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza».
Il Bari, quindi, in caso di promozione dovrà cambiare la proprietà entro il prossimo 20 giugno, anche se, come visto nel caso Salernitana, sono possibili potenziali deroghe seppur con una gestione del club completamente in mano a terzi e non ai De Laurentiis.
La nuova proprietà non potrà essere in alcun modo riconducibile al patron della Filmauro, nemmeno per quanto riguarda parenti e affini. Il riferimento in tal senso è al comma due dello stesso articolo 16: «Un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali».
In tal senso, quindi, il Bari non potrebbe essere ceduto ovviamente a Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio attualmente presidente del club pugliese. Il tutto a meno di una ipotetica cessione del Napoli, che porterebbe i De Laurentiis a rimanere alla guida del Bari. Lo stesso patron dei partenopei nei mesi scorsi aveva spiegato: «Se dovesse essere promosso in Serie A lo cederemo a qualcuno che ci darà garanzie. Non lo lasceremmo in mani sbagliate».