C’è una svolta nel maxi caso di razzismo che ha coinvolto la Liga e il calciatore del Real Vinicius. In seguito all’espulsione dell’attaccante dei Blancos, arrivata al minuto 95 dell’ultima partita giocata in Liga sul campo del Valencia, la Federcalcio Spagnola (RFEF) ha deciso di annullare, dopo il pronunciamento della Commissione disciplinare, il cartellino rosso estratto dall’arbitro Ricardo de Burgos Bengoetxea ai danni del calciatore brasiliano e la conseguente squalifica. La decisione della Commissione disciplinare arriva dopo aver analizzato tutti i filmati disponibili presso lo stadio del Valencia, il Mestalla, che riportavano come Vinicius fosse continuamente oggetto di insulti razzisti da parte di buona parte dei tifosi avversari.
«Date le accuse e le prove videografiche e grafiche – si legge nel dispositivo della Federcalcio spagnola che annulla la squalifica di Vinicius – fornite dal Real Madrid in merito all’espulsione inflitta al giocatore Vinicius al 95° minuto della partita, questa commissione ritiene che il club indichi, in un ampio documento di accuse, e come visto dalle prove videografiche e grafiche fornite, che queste falsano la presunzione di veridicità dell’atto arbitrale».
La Commissione ritiene che «quanto accaduto rientrerebbe in una permanente e totale impunità, nel corso della stagione in corso, di diverse azioni di aggressione fisica e verbale, da parte di avversari e tifosi, nei confronti del giocatore espulso, tutto ciò a fronte della passività del team arbitrale, della RFEF e della Liga» .
Allo stesso modo, comprende che «l’azione dell’arbitro del VAR non sarebbe inquadrabile in un “errore umano”, poiché l’immagine che ha inviato all’arbitro della partita per valutare l’azione prodotta era solamente parziale e determinante per l’errore dell’arbitro nella valutazione dell’avvenuta ingiusta espulsione del calciatore, trasformando la vittima in aggressore» .
La Commissione «invoca l’irregolarità dell’esistenza di due referti arbitrali successivi, nei quali, solo nel secondo, sarebbe stato inserito un riferimento agli insulti ricevuti in precedenza, dal calciatore espulso, in modo anche manifestamente insufficiente rispetto alla realtà di quanto accaduto. In particolare, indica che il verbale riporta solo che al minuto 73 uno spettatore dalla tribuna sud si è rivolto al giocatore. Durante l’incontro non si è verificato solo un insulto così grave, ma piuttosto una quantità indecente e significativa di cori razzisti, degradanti e intolleranti che, in nessun caso, possono trovare posto in uno stadio di calcio e che sorprendentemente il gruppo arbitrale non ha avvertito, visto che nulla è stato scritto nel referto arbitrale».
Nelle prove fornite dal Real Madrid alla Commissione disciplinare rientrano anche alcuni video che dimostrerebbero come Vinicius sia stato oggetto di insulti razzisti ancora prima di scendere in campo, mentre i giocatori del Real si recavano in pullman allo stadio, come si legge nel dispositivo, «il giocatore è stato accolto con insulti da numerosi tifosi che hanno intonato il canto “Vinicius sei una scimmia”» .
Nel dispositivo vengono elencati tutti gli insulti indirizzati verso Vinicius che viene paragonato a una scimmia e altri insulti sul suo colore della pelle a cui si aggiungono anche auguri di morte. La Commissione sottolinea, inoltre, come «l‘arbitro ha cambiato i suoi criteri, lasciando ininfluente il cartellino giallo (mostrato in precedenza a Vinicius, ndr) e mostrandogli quello rosso. Tale decisione sarebbe determinata dall’omissione da parte della sala VAR dell’accaduto, senza mostrare l’aggressione compiuta pochi secondi prima dai giocatori 19 (Duro, ndr) e 25 (Mamardashvili, ndr) della squadra di casa, che lo hanno afferrato per il collo, tanto che il giocatore espulso, “nel disperato tentativo di strappargli dal collo il braccio del giocatore rivale, prima dell’imminente rischio di soffocamento, istintivamente si sbarazza dell’avversario”. A tutto questo si aggiunge che, secondo le informazioni pubblicate sulla stampa dalla stessa RFEF, l’arbitro del VAR sarebbe stato sospeso per aver tagliato le immagini inviate all’arbitro».
Inoltre, la Commissione ha disposto un turno di chiusura parziale per la tribuna sud Mario Kempes dello stadio Mestalla, da dove si sono sentiti i cori razzisti rivolti a Vinicius. Il Valencia ha fatto subito sapere che ricorrerà contro questa decisione ritenuta dal club «ingiusta e sproporzionata ritenendo che penalizzare e privare tutti i tifosi che non sono stati coinvolti in questi sfortunati incidenti di poter vedere la propria squadra».