«Ho un contratto di altri due anni e per quanto mi riguarda rimango al 100%, però posso decidere per me, non per gli altri». Ha parlato così, nella giornata di ieri, il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri, che mette il proprio futuro nelle mani del club, con cui si è incontrato ma da cui evidentemente non ha ancora avuto certezze.
«Con la proprietà ho parlato e ho espresso i miei pensieri, con Calvo e Scanavino mi confronto quotidianamente ma ora non ha senso parlare di futuro. Le parole di Elkann di fine 2022 sul mio ruolo mi hanno fatto piacere, se mi dicono che sono aziendalista mi fanno un complimento. Quando sei l’allenatore sei responsabile anche dell’area sportiva e insieme alla società devi scegliere il meglio per ottenere risultati dentro e fuori dal campo. Sento la fiducia del club, anche perché siamo secondi in classifica. Manca poco alla fine, poi faranno le loro valutazioni. Non so che cosa pensano, non sono nella testa di altri», le sue parole in conferenza stampa.
Nella testa di Allegri – scrive La Gazzetta dello Sport –c’è un misto di orgoglio e di dispiacere per non essere stato coinvolto in scelte importanti, come quella del Direttore sportivo. Quando parla di colloqui con la proprietà Allegri si riferisce a due incontri avuti con John Elkann, l’ultimo una decina di giorni fa, in cui il tecnico ha spiegato al numero uno di Exor (la holding che controlla la Juventus) il progetto per la stagione 2023/24.
Max è convinto della bontà del lavoro svolto, soprattutto sui giovani. Ed è su questa strada che vorrebbe proseguire. Elkann ha ascoltato, ma se ne riparlerà a fine stagione. Tra i due il rapporto è solido, tanto che John ha dato ad Allegri pieni poteri dopo le dimissioni del vecchio CdA.
Le frizioni riguardano il Direttore sportivo e l’aver scoperto solo a cose fatte che Calvo e Scanavino avevano raggiunto un accordo con Giuntoli. Accordo che De Laurentiis però potrebbe far saltare, perché il Ds del Napoli ha ancora un anno di contratto e la Juventus non vuole andare allo scontro: se non verrà liberato non se ne farà nulla.
Max non avrebbe preso bene neppure le voci sui sondaggi con altri allenatori (come Palladino e Tudor). Per questo vorrebbe tutelarsi mantenendo intorno a sé gli uomini della vecchia dirigenza (da Cherubini a Manna) anche in caso di arrivo di un direttore sportivo non segnalato da lui, come Giuntoli. La palla ora passa ad Elkann: dovrà decidere se andare avanti con Max o cambiare.