Tribunale dei brevetti, solo una piccola sede per Milano

Il Governo ha annunciato di aver concordato con Francia e Germania di istituire a Milano la sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti.

 

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Famiglie italiane più indebitate
Milano vista dall'alto (Image credit: Depositphotos)

Milano avrà la terza sede centrale del Tribunale unitario dei brevetti. Una sede più “leggera” di quella di Londra, con competenze spacchettate tra Parigi e Monaco, ma una sede centrale. Dopo un’eterna trattativa per subentrare a Londra (uscita per Brexit) – scrive Il Sole 24 Ore – ieri in serata il Governo italiano ha ufficialmente annunciato di aver «concordato con Francia e Germania di istituire a Milano la sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub)».

L’intesa sarà sottoposta agli altri Stati contraenti del Tub nel corso della prossima riunione del Comitato amministrativo per la sua formalizzazione. La piena operatività della sede di Milano richiederà qualche mese per recuperare il ritardo accumulato. Il meccanismo del brevetto unitario – e delle Corti che sulla sua eventuale violazione dovranno esprimersi – istituisce una modalità di brevetto valido su tutto il perimetro europeo.

Le sentenze delle relative Corti, con un unico procedimento giudiziario, avranno applicazione legale su tutta l’area. La sede centrale di Milano dovrà dirimere le controversie brevettuali e di proprietà intellettuale in materia di scienza medica-veterinaria e igiene (e la chimica strettamente collegata a queste voci), brevetti farmaceutici privi dei certificati di protezione supplementari (Spc), biotech non farmaceutico, agricoltura, food e tabacco, articoli personali e domestici, sport e mondo del divertimento, calzature, moda e arredo.

Restano “spacchettate” tra Parigi (la farmaceutica dotata di certificati SPC, cioè il 90% circa dei medicinali sul mercato) e Monaco (che avrà la chimica oltre alla metallurgia) quelle competenze che erano inizialmente previste a Londra e che avevano avocato a sè, senza poi volerne ridiscutere una cessione a Milano. Competenze “ghiotte” per la rilevanza dei soggetti e il valore economico dei contenziosi. Per questo motivo, nell’accordo è stata inserita una clausola che, tra due anni, consente di ridiscutere una revisione della distribuzione delle competenze stesse.