La sorte ha voluto giocare un brutto scherzo anche a Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, fermo per infortunio dallo scorso marzo dopo aver disputato solo quattro gare nel 2022/23 in seguito alla riabilitazione per l’operazione al ginocchio, il prossimo 10 giugno vedrà festeggiare a Istanbul dopo la finale di Champions League o la società che nel corso degli anni è diventata la sua nemica numero uno o il tecnico che probabilmente ha più odiato durante la sua carriera.
L’Inter da una parte, Pep Guardiola dall’altra: per lo svedese la finale sarà tra incudine o martello, con entrambi i lati che hanno l’opportunità di alzare un’altra coppa dalle grandi orecchie con Ibra che invece sembra ormai destinato a chiudere la carriera senza aver mai raggiunto l’obiettivo.
Dall’amore nei primi anni, con l’Inter il rapporto si è trasformato in odio già quando vestiva la maglia nerazzurra, poi accresciuto prima dall’aver lasciato Milano per cercare di vincere la Champions con il Barcellona (salvo venire eliminato in semifinale proprio dagli ex compagni allenati da Mourinho, che poi alzarono la coppa) e poi dal ritorno in città due volte sulla sponda rossonera, con esultanze polemiche che non sono mancate nei vari derby.
Ma proprio da quell’esperienza a Barcellona, con Eto’o a fare il percorso inverso e conquistare la Champions al primo colpo in nerazzurro, è nato il suo secondo grande rapporto di odio, ovverosia quello con Pep Guardiola. Il tecnico lo portò in Catalogna per cercare di fare quello che ora gli sta riuscendo con Haaland a Manchester, ma la presenza ingombrante di Messi e le scelte dello stesso allenatore portarono presto allo scontro.
“È un codardo. Gliel’ho detto in faccia nello spogliatoio durante la semifinale di Champions persa contro l’Inter – ha Zlatan in un passaggio della sua autobiografia, uno dei vari attacchi a Guardiola -. Gli urlai ‘Tu non hai le palle’. Mi aspettavo che mi rispondesse invece non disse nulla. Lui è uno senza spina dorsale che vive nel suo mondo asettico. La verità è che lui mi ha sacrificato trasformandomi in un giocatore peggiore”.
E anche negli ultimi mesi, Ibrahimovic non ha lesinato nelle critiche verso Pep: “Se Guardiola riuscirà a migliorare Haaland? Dipende dall’ego di Guardiola, se lo lascerà diventare più grande di lui o no. A me non ha permesso di migliorare e anche a molti altri”. La beffa, però, è che ora Ibrahimovic vedrà ancora festeggiare l’Inter o Guardiola in Champions.