Flop Milano, perde il Tribunale dei brevetti: sarà a Parigi e Monaco

Il 1° giugno partirà ufficialmente l’attività del Tribunale unificato dei brevetti. E, per il momento, le competenze saranno ripartite tra Monaco di Baviera e Parigi.

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Milano (Image credit: Depositphotos)

Il 1° giugno partirà ufficialmente l’attività del Tribunale unificato dei brevetti. E, per il momento, le competenze saranno ripartite tra le altre uniche due ufficialmente riconosciute, ovvero Monaco di Baviera e Parigi. Sorprendentemente, non si fa menzione di Milano come terza sede della divisione centrale, nonostante il negoziato per arrivare all’obiettivo – spiega Il Sole 24 Ore – sia in corso da mesi e rimasto incagliato proprio per la ritrosia di Francia e Germania a lasciare all’Italia competenze inizialmente previste per Londra.

Come si legge sul sito del Tribunale unitario per i brevetti, «nella seduta dell’8 maggio 2023, il Presidio del Tribunale unificato dei brevetti ha deciso che, a partire dal 1° giugno 2023, i procedimenti pendenti dinanzi alla sezione centrale e relativi ai brevetti nella sezione IPC (A) – ovvero quelli di tutta l’area farmaceutica e human necessities – siano assegnati alla sede di Parigi. Mentre quelli che tecnicamente ricadono nella sezione IPC (C) – tradotto, significa tutta la chimica e la metallurgia – sono assegnati alla sezione di Monaco».

Dopo che il 20 luglio 2020 il Regno Unito ha ritirato la ratifica dell’accordo sul Tribunale unificato dei brevetti, ha dunque perso l’attribuzione delle cause, aprendo la strada a una riassegnazione della sede al Paese europeo col maggiore numero di domande di brevetti depositate dopo, appunto, Germania, Regno Unito e Francia nell’anno “base” 2012. Appunto, l’Italia.

Ma le trattative per l’approdo della Corte centrale a Milano sono risultate da subito complicate. Perchè Francia e Germania, con la fuoriuscita di Londra causa Brexit, avevano deciso di avocare a sè le competenze in materia, inizialmente spettanti alla City. Monaco ha rivendicato per sè i contenziosi brevettuali di chimica e metallurgia e Parigi ha voluto la giurisdizione sui brevetti farmaceutici con SPC, cioè dotati di certificati supplementari. Una “spartizione” ritenuta dall’Italia inaccettabile.

 

L’annuncio del Comitato esecutivo del Tribunale per il brevetto unitario mostra chiaramente che finora è stato impossibile trovare una soluzione accettabile. Quindi, per ora, le liti relative ai brevetti nelle sezioni A (farmaceutica e necessità umane) e C (chimica e metallurgia) andranno, rispettivamente, a Parigi e Monaco.