Juve, Christillin: «Futuro senza gli Agnelli? Gli affari sono affari»

«Se faranno il delisting, perché questa è la condizione necessaria, e se ci sarà una buona offerta, penso che Elkann da uomo d’affari la debba valutare»

Juventus futuro senza Agnelli
Evelina Christillin (Foto: Antonello Sammarco/Image Sport/Insidefoto)

Durante l’evento “Il Foglio a San Siro”, organizzato dal quotidiano Il Foglio e in corso di svolgimento allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, è intervenuta anche Evelina Christillin. Christillin è membro del board della UEFA e rappresenta la Federcalcio europea in seno alla FIFA.

La dirigente ha esordito parlando di Superlega: «Io sono dal 2016 nel board della UEFA e rappresento la UEFA nel board della FIFA, quindi queste cose le ho vissute molto dall’interno e con il cuore dilaniato. Ovvio che il tifo per la Juventus non cambia, ma quella era un’impresa gestita forse in tempi e in modi che non erano quelli giusti».

«E’ scoppiato il delirio, eravamo chiusi in una stanza con il presidente Ceferin e sembrava una bomba spaventosa, poi di botto è diventata una questione politica, perché era chiaro che quel tipo di impresa voleva dire togliere a moltissimi tifosi la possibilità di giocare dei campionati e tutto quello che ne consegue», ha detto ricordando di giorni di aprile 2021.

«Non serviva una riforma così apolitica e senza valutare il lato affettivo e profondo dei tifosi. Il calcio è un patrimonio di tutti, fare una cosa di questo tipo senza condivisione e senza un panorama politico non ha senso», ha aggiunto ancora Christillin prima di parlare della Juventus.

E a proposito del futuro del club bianconero, la dirigente dice la sua: «Un futuro della Juventus senza gli Agnelli? Non sono nella testa di John Elkann, ma il centenario è un traguardo straordinario. Vediamo a Roma, ma anche qui a Milano, poche sono le squadre che non sono state vendute a proprietà straniere o a fondi che non sai neanche che faccia abbiano».

«Io mi auguro ovviamente di no – ha proseguito a proposito di una potenziale cessione –, ma gli affari sono affari. Se faranno il delisting, perché questa è la condizione necessaria, e se ci sarà una buona offerta, penso che lui da uomo d’affari la debba valutare. Conta di più il cuore o la ragione? In questo caso il cuore e io spero che sia così».