“Simone Inzaghi resta anche l’anno prossimo? Penso di sì, le valutazioni non si fanno su un episodio o su una partita, ma sul modo di lavorare e sulla professionalità e su questo è bravo. C’è un piccolo neo, come per altre squadre, di non essere stati protagonisti in campionato dove il Napoli ha meritato di vincere con una cavalcata straordinaria ma noi come altri siamo stati solo spettatori e questo depone sfavorevolmente. Per il resto la stagione è positiva”. Lo ha detto l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta, intervenuto durante l’evento “Il Foglio a San Siro”.
“Come ci si sente dopo il 2-0 nella semifinale di andata? Contenti ma non euforici, il fatto di aver vinto questo primo match non significa aver conquistato la qualificazione finale ma che ci sia stata una prestazione positiva, di buon auspicio verso il ritorno che dovremo affrontare con il giusto rispetto verso l’avversario. Mi è già successo di rimonte clamorose, anche alla Juventus. Cosa abbiamo avuto più del Milan? Credo che l’approccio sia stato molto più determinato, abbiamo colto l’opportunità del doppio vantaggio e questo ha un po’ destabilizzato il Milan, che poi è venuto fuori perché è squadra forte. Rimpianto di non averla chiusa? La cosa importante è stata la prestazione che ha poi generato il risultato, è confortante verso la gara di ritorno contro una squadra che avrà una carica ancora più forte”.
“Inter oltre le aspettative? Il mister Inzaghi l’aveva preparata molto bene e quindi è merito suo questo exploit di ieri. Fa anche parte di una valutazione che trova protagonisti alcuni nostri giocatori che sono particolarmente bravi, alcune giocate importanti hanno dato questa possibilità. Non ci sediamo, ci sono ancora 90’ da giocare. Nel calcio ho visto situazioni ribaltate, per cui dovremo avere la determinazione di affrontare il ritorno come se fosse la prima e unica partita. Mi aspettavo Inter devastante come nei primi 15’? Devastante è un aggettivo molto forte. Mi aspettavo un’Inter determinata perché sapevo che comunque Inzaghi aveva preparato la gara nel modo giusto, stiamo bene ed ero certo di un’ottima prestazione”.
“Parametri zero protagonisti? Questa è una caratteristica del nostro modello, artefice di questa strategia è la parte sportiva con il direttore sportivo Piero Ausilio e con Baccin. Sono state colte ottime opportunità perché questi parametri zero coincidono anche con grandi professionisti che hanno dalla loro qualità tecniche di tutto rispetto. Il prossimo? È attività che sta facendo Ausilio e la sta facendo molto bene. Due gol da parametro zero? È un modello che abbiamo dovuto assumere anche per l’obiettivo di sostenibilità. Sono tanti elementi che non hanno inciso dal punto di vista economico ma che hanno dimostrato coi fatti di essere protagonisti”.
“40 milioni per Onana? Difficile ipotizzare pianificazione futura. Ormai da qualche decennio la volontà del giocatore è determinante, nella fattispecie non abbiamo avuto nessuna offerta e la seconda che il giocatore è contento di stare qua. Da parte nostra non lo mettiamo certo sul mercato.
“Giuntoli? È professionista attento, che ama fare valutazioni rischiose in un contesto che gli dà la possibilità di lavorare molto bene, ha vicino presidente di grande esperienza e staff molto bravo. Anche l’allenatore è molto bravo. Alla fine il Napoli ha strameritato di vincere lo scudetto. Se gli consiglierei la Juventus? Dipende da lui, sono cose che esulano dalle mie riflessioni. Quando un dirigente o un allenatore è corteggiato significa che è bravo e ha fatto bene.
“Sampdoria? Mi dispiace moltissimo, Sampdoria è una realtà bellissima del calcio, per la passione dei tifosi, per lo stadio. Il fatto che rischi di rimanere fuori dal calcio che conta mi dispiace, purtroppo non posso fare nulla. Non so quali siano le cause, personalmente sono amareggiato e preoccupato, immaginare che possa sparire mi dà molto fastidio.
“Juve ha perso tanto con il mio addio? Io credo siano coincidenze, io come tante altri dirigenti svolgo lavoro con passione, credo che questi valori siano fondamentali quando poi vuoi ottenere risultati. Bisogna avere cura anche dei particolari per fare risultati, perché fanno differenza. Chi vuol fare dirigente di una squadra sportiva non deve lesinare tempo da mettere a disposizione ma anzi essere sempre attento. Il fatto che la Juve non sia andata tanto bene e l’Inter bene credo sia pura coincidenza”.
“Sorpreso da addio Conte al Tottenham? Mi dispiace, non è stato bene e forse anche questo ha pesato sulla decisione. È un grande professionista, è un amante del suo lavoro, vive la professione con grande intensità. Se ha deciso di risolvere il contratto col Tottenham avrà le sue ragioni, rimane il fatto che per me è uno degli allenatori più importanti”.
“Come finirà tra Spalletti e De Laurentiis? Spalletti è un altro allenatore importante, è l’allenatore più vecchio a vincere lo scudetto. Per quanto l’ho conosciuto io, nel 1998 al Venezia e poi all’Inter, per me è un allenatore completo, con una leadership molto forte, competenze calcistiche importanti, sono contento abbia vinto. Se lo meritava dopo una carriera in cui ha dato molto ma raccolto meno”, ha concluso.