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Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo ai tempi della Juventus (Foto Image Sport / Insidefoto)

Juve, nelle memorie difensive niente patteggiamento

La Juventus ha inviato alla procura federale le sue memorie difensive in seguito all’avviso di chiusura delle indagini su manovre stipendi, rapporti con gli agenti e partnership sospette con altri club.

La Juventus ha inviato alla procura federale le sue memorie difensive in seguito all’avviso di chiusura delle indagini su manovre stipendi, rapporti con gli agenti e partnership sospette con altri club. Secondo quanrto riportato da La Gazzetta dello Sport, nella corposa documentazione inviata non si fa accenno all’ipotesi di un patteggiamento.

Questo non esclude un dialogo con la Procura federale, che naturalmente prenderà atto delle memorie difensive, ma molto difficilmente archivierà senza colpo ferire. La cosa più probabile è che passino altri giorni fra lettura delle carte e possibili contatti.

Il cuore della vicenda è noto. Da una parte capi di incolpazione piuttosto pesanti che portano ancora una volta al famigerato articolo 4 sulla “mancata lealtà”, quello che ha portato al -15 per il caso plusvalenze. Un pericolo che si chiama responsabilità diretta, la più grave, che scatta quando sono coinvolti i massimi dirigenti. Tuttavia, la Juve insiste sulla sua linea: le famose “scritture integrative” non erano dei modi per dribblare i conti e gli equilibri finanziari.

Al contrario, erano qualcosa che non aveva valore vincolante e quindi poteva consentire uno spostamento sul successivo esercizio di bilancio. L’obiettivo potrebbe essere quello di cambiare il baricentro dell’eventuale processo dalla “mancata lealtà” alle “violazioni gestionali” dell’articolo 31, che al comma 3 affronta il tema delle pattuizioni irregolari e stabilisce la sanzione di un’ammenda, con la possibilità di aggiungere «uno o più punti di penalizzazione».

E il patteggiamento? Se questo scenario dovesse entrare in gioco, lo farà dopo la pubblicazione delle motivazioni da parte del Collegio di Garanzia. Quel testo illustrerà il dispositivo dello scorso 20 aprile, la restituzione dei 15 punti e il rinvio alla Corte federale di Appello per motivare (e probabilmente rimodulare) la sanzione, ma anche la conferma definitiva delle condanne dei quattro tra i più importanti dirigenti della Juve del periodo contestato.

Solo allora, si potrà capire meglio verso quale scenario si andrà incontro a fine maggio, possibile data per la nuova sentenza. La Procura federale potrebbe anche aprire alla possibilità di una sanzione “patteggiata”. Resta infine la variabile UEFA, che si sta facendo sempre più consistente e che aspetta le decisioni della giustizia sportiva italiana per valutare la possibilità di un intervento e anche di un’eventuale sanzione.