Juve, la strategia difensiva sul filone stipendi e agenti

Plusvalenze, manovre stipendi, partnership sospette con altri club e rapporti con gli agenti. E poi l’accordo per il Fair Play Finanziario con la UEFA. Le vicende giudiziarie della Juventus si…

Juventus strategia difensiva stipendi
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Plusvalenze, manovre stipendi, partnership sospette con altri club e rapporti con gli agenti. E poi l’accordo per il Fair Play Finanziario con la UEFA. Le vicende giudiziarie della Juventus si intrecciano, ed entro domani il club bianconero dovrà depositare le memorie difensive per la seconda inchiesta, quella relativa soprattutto alle due manovre stipendi in epoca Covid.

Il procuratore federale – scrive La Gazzetta dello Sport – avrà 20 giorni per decidere se archiviare o deferire, poi il tribunale federale fisserà l’udienza per il primo grado (a meno che non ci sia richiesta di patteggiamento da parte degli incolpati). Nel frattempo, la Juventus dovrà articolare la sua linea difensiva.

Il secondo filone di indagini della Procura FIGC è articolato in tre punti: le due manovre stipendi (stagioni 2019/20 e 2020/21), i rapporti con gli agenti e le partnership con altri club. L’accusa contesta alla Juve di non aver depositato le scritture integrative per la riduzione di diverse mensilità in epoca Covid e altri documenti relativi alla compravendita di alcuni calciatori e infine di aver conferito mandati fittizi ad alcuni agenti.

La strategia dei legali bianconeri potrebbe fondarsi su due aspetti: da una parte cercare di stabilire quale natura e quale validità abbiano i documenti incriminati rispetto alla normativa federale, dall’altra spostare l’attenzione dall’articolo 4, quello relativo alla lealtà sportiva, all’articolo 31 che riguarda le violazioni in materia gestionale e che prevede sanzioni più soft (ammende e uno o più punti di penalizzazioni). Tra le ipotesi non è da escludere quella del patteggiamento.

Quello che deciderà poi la giustizia sportiva potrà avere effetto non solo sul nostro campionato ma anche sul futuro europeo della Juventus, visto che la UEFA (che sta portando avanti un’indagine parallela) aspetta la fine del processo italiano per capire se l’accordo per il Fair Play fino al 2025 è da considerarsi ancora valido o no alla luce di eventuali irregolarità finanziarie.

Nel secondo caso la Juventus rischia l’esclusione dalle coppe. Senza dimenticare la vicenda Superlega, su cui pende la decisione ultima della Corte Ue (attesa per giugno). Al momento non c’è stato alcun incontro tra i vertici della Federcalcio europea e la nuova dirigenza. La Juve difficilmente cambierà linea, continuando a ribadire anche in Europa la correttezza del suo operato e puntando sulla solidità economica del club.