Dybala: «Ho detto a Cristiano Ronaldo che lo odiavo»

Paulo Dybala potrebbe non esserci per lo scontro diretto Roma-Milan in programma sabato 29 aprile, ma sicuramente l’impatto dell’argentino nella Capitale è stato molto importante per portare i giallorossi a…

Serie A ripresa campionato

Paulo Dybala potrebbe non esserci per lo scontro diretto Roma-Milan in programma sabato 29 aprile, ma sicuramente l’impatto dell’argentino nella Capitale è stato molto importante per portare i giallorossi a giocarsi un posto nelle prime quattro del campionato e arrivare alle semifinali di Europa League.

Del suo approdo nella Capitale e anche del rapporto con Cristiano Ronaldo ai tempi della Juventus, raccontando un aneddoto molto interessante, Dybala ne ha parlato a DAZN durante lo speciale dedicato all’argentino intitolato “Scacco Capitale” una lunga intervista ai piedi del Colosseo con Diletta Leotta.

«Con Cristiano sono stati tre anni belli, la squadra era molto forte e lui ci dava qualcosa in più – ricorda Dybala -. In Argentina è molto sentita la rivalità tra Messi e Cristiano, io ovviamente da bambino son sempre stato dalla parte di Messi. Una volta stavamo andando a giocare una partita, io stavo in fondo all’aereo e lui era seduto più avanti. A un certo punto del volo lui è venuto da me a parlare sia di calcio sia di tante altre cose, parlavamo in generale della nostra vita e a un certo punto gli ho detto “io da bambino praticamente ti ho odiato”. Ci siamo fatti due risate su questa cosa e fra noi abbiamo sempre avuto un bel rapporto, un bel dialogo».

Ma il presente si chiama Roma e dopo l’addio alla Juventus, l’uomo fondamentale per portarlo in giallorosso è stato José Mourinho: «Contro il Manchester in Champions, quando ancora giocavo nella Juve, avevamo discusso, ero andato a dirgli che non aveva bisogno di fare quel gesto. La prima cosa che mi ha detto quando mi ha chiamato era se mi ricordavo di quel momento lì, non mi era mai successo che un allenatore di un’altra squadra facesse una cosa del genere durante la partita. Ma quell’episodio è rimasto sul campo».

«Mourinho ha un’immagine e un potere importante per tutto quello che rappresenta nel mondo del calcio – continua Dybala -. Sì, sarebbe un buon giocatore di scacchi. Prima di arrivare qui alla Roma ci siamo sentiti due volte, mi ha chiamato quando stavo ancora a Torino. Lui è molto bravo quando parla e quando vuole entrare dentro qualcuno. Ho sentito con lui un feeling speciale, è difficile nel mondo del calcio trovare qualcuno che ti dica le cose in faccia in modo sincero. Con lui ho un rapporto diretto e sincero, ci confrontiamo tanto. Vogliamo il meglio per la gente, lui ha fatto la storia del calcio. È molto sincero, è bravo a preparare le partite. Quasi tutte le cose che ti dice poi in campo succedono. Capisce il calcio molto bene, lo testimonia il fatto che ha vinto quasi in tutte le squadre che ha allenato».

Alla Juventus Dybala vestiva la 10, alla Roma è tornato alla 21, come ai tempi di Palermo: «Il numero 10 della Roma sarà sempre Francesco Totti. Così come per Del Piero nella Juve. Alla Juve me lo chiese direttamente la società di indossare la 10 ed è stato un enorme piacere. Mai dire mai, ovviamente sarebbe una responsabilità unica».