Enel, fondi all’attacco su Scaroni: «Processo nomine opaco»

Covalis Capital, asset manager globale focalizzato su infrastrutture, utilities, energie rinnovabili, industria e materie prime e azionista di lungo termine di Enel con una partecipazione l’1% circa del capitale, ha…

Paolo Scaroni

Covalis Capital, asset manager globale focalizzato su infrastrutture, utilities, energie rinnovabili, industria e materie prime e azionista di lungo termine di Enel con una partecipazione l’1% circa del capitale, ha presentato oggi una lista alternativa di amministratori indipendenti per il Consiglio di amministrazione del gruppo. Lo annuncia una nota in cui Covalis sottolinea che “l’incertezza che circonda il processo di nomina del consiglio di amministrazione contribuisce a far sì che le azioni di Enel vengano scambiate a sconto rispetto alle società del settore e che la società abbia un costo del capitale più elevato di quanto sarebbe altrimenti”. La lista presentata oggi comprende i nomi di Marco Mazzucchelli; Leilani C. Latimer; Francesco Galietti; Monique Sasson; Paulina Beato; Daniel Lacalle.

“A causa dell’opacità del processo, non sappiamo cosa rappresenti la lista proposta dal governo o quale sia il suo piano per Enel. – dichiara nella nota Zach Mecelis, fondatore e cio di Covalis Capital – Crediamo che gli investitori internazionali, i dipendenti e le società in cui Enel opera meritino di meglio e sentiamo la responsabilità di avviare un dibattito. Vogliamo un consiglio di amministrazione diversificato e indipendente, che rifletta la natura internazionale dell’azienda e della sua base di azionisti”.

La strategia sarebbe quella di riunire i fondi internazionali azionisti di Enel intorno a una lista di nomi alternativi a quelli proposti dal governo (Paolo Scaroni presidente, Flavio Cattaneo amministratore delegato e Alessandro Zehenter, Johanna Arbib Perugia, Fiammetta Salmoni e Olga Cuccurullo come consiglieri) per ottenere la maggioranza nell’assemblea del prossimo 10 maggio. L’azionariato di Enel vede il ministero dell’Economia e delle Finanze con il 23,6%, gli investitori istituzionali con il 59,4% e gli investitori individuali con il 17%.