Se da una parte Napoli si prepara a festeggiare un Scudetto atteso da 33 anni e a fronteggiare il ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Milan in casa propria con l’obiettivo di ribaltare l’1-0 dei rossoneri maturato a San Siro, dall’altro tutto l’ambiente partenopeo vive una situazione surreale che si è creata tra il tifo organizzato e il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, il numero uno del Napoli è finito nel mirino delle due curve azzurre, A e B, con parte di quest’ultima che da qualche partita casalinga, precisamente quella contro la Lazio, non canta e incita più la squadra come si era abituati a vedere al Maradona. A rompere il silenzio sono solo gli insulti indirizzati allo stesso De Laurentiis.
A rendere ancora più pesante il clima è la decisione della Prefettura, dopo segnalazione del Viminale, di mettere il presidente del Napoli sotto scorta per alcune minacce ricevute nelle ultime settimane, nonostante le curve abbiano avuto il via libera per reintrodurre tamburi e bandiere all’interno dello stadio Maradona a partire dalla partita valida per i quarti di finale di ritorno di Champions League contro il Milan in programma martedì 18 aprile.
De Laurentiis nei giorni scorsi si è recato al Viminale dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e a far partire la segnalazione da Roma è stata un’intercettazione ambientale, rilevata nei contesti ultrà, captata dagli inquirenti della Procura di Napoli che stanno indagando sugli scontri interni alla Curva B che sono sfociati in rissa durante la partita di campionato persa contro il Milan dello scorso 2 aprile.
Un clima non ideale, come sottolineato da Spalletti durante il dopo partita di San Siro, per affrontare il finale di stagione in campionato e, soprattutto, tentare la rimonta contro i Campioni d’Italia in carica in Champions League. Nell’occasione il Maradona dovrebbe tornare il solito stadio infuocato a supporto della propria squadra e dimenticare per 90 minuti, o forse di più, gli attriti con la proprietà che hanno portato addirittura il presidente De Laurentiis a essere messo sotto scorta.