Non erano i manager desiderati dalla premier, ma alla fine Giorgia Meloni ha dovuto cedere agli alleati sulle nomine di presidente e amministratore delegato dell’Enel, una della grandi partecipate pubblica. E alla fine ne è scaturito un uscito un derby in salsa milanese. Che però al momento non è piaciuto alla borsa visto che il titolo dell’azienda energetica sta perdendo a Piazza Affari il 4% in una sola seduta perdendo 2,4 miliardi di euro in termini di valore di mercato.
Nella serata di ieri, infatti, il governo ha ufficializzato i nomi di chi guiderà il colosso dell’energia partecipato dallo Stato: il presidente sarà Paolo Scaroni, mentre l’amministratore delegato sarà invece Flavio Cattaneo.
Due manager divisi però in ambito calcistico: vicino al Milan ovviamente Scaroni, che è anche presidente del club rossonero, mentre è di fede interista l’ex direttore generale della Rai nonché attuale vicepresidente di Italo.
È stato un lungo tira e molla, però, per arrivare fino alla nomina, soprattutto di Scaroni. La vicinanza con la Russia e Putin, dopo gli anni alla guida di Eni, avevano portato la premier Meloni a porre un veto sulla volontà di Forza Italia (soprattutto di Silvio Berlusconi) di inserire il manager vicentino nella corsa ai vertici delle partecipate statali. Dall’altra parte, invece, la Lega puntava sul nome di Cattaneo, oggi vicino al partito di Salvini ma da sempre vicino anche ad Ignazio La Russa (legatissimo alla Meloni) e non solo per la fede interista. Tuttavia, alla fine la premier ha ceduto agli alleati di Forza Italia e Lega, arrivando nella serata di ieri alla scelta di nominare Scaroni e Cattaneo alla guida del gruppo energetico statale.
Due manager divisi, dicevamo, dalle passioni in ambito calcistico. Il legame di Scaroni con il Milan è noto, essendo presidente dei rossoneri dal 2018 dopo il passaggio del club da Yonghong Li al fondo statunitense Elliott. È grande però la passione per l’Inter anche di Cattaneo, marito tra l’altro della romanista Sabrina Ferilli: insieme alla compagna e ad Ignazio La Russa, ad esempio, guardò Inter-Parma del 18 maggio 2008, ultima decisiva giornata del campionato 2007/08 nel testa a testa proprio con la Roma per lo scudetto. Nato a Rho (Milano) nel 1963, il legame di Cattaneo con il calcio è legato anche agli anni alla guida della Rai e di TIM, sponsor della Serie A.