La FIGC si prepara a discutere il tema delle seconde squadre nella riunione del Consiglio Federale che si svolgerà il prossimo 19 aprile. Un progetto al quale ha aderito finora la sola Juventus, che ha lanciato la sua Under 23 nel 2018, squadra che è poi stata recentemente ribattezzata come Juventus Next Gen.
«È stata convocata per le ore 11.30 di mercoledì 19 aprile la riunione del Consiglio Federale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, oltre all’approvazione del verbale della riunione del 14 marzo scorso e alle comunicazioni del presidente, i seguenti punti: informativa del segretario generale; D.lgs. n. 36/2021: discussione e proposte; partecipazione Seconde Squadre società Serie A nel campionato di Serie C 2023/2024: decisioni conseguenti; nomine di competenza; modifiche regolamentari; eventuali provvedimenti di cui all’art. 20, comma 6, Statuto Federale su proposta LND (delegati assembleari); varie ed eventuali», recita la nota della Federcalcio.
Da capire chiaramente quali società possano essere interessate eventualmente al progetto. Il giorno prima del terremoto plusvalenze, in casa Juve si tenne un forum dal titolo “Le seconde squadre in Italia e in Europa, modello per il futuro?”, durante il quale intervennero il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, il presidente della FIGC Gabriele Gravina e quello della Lega Pro Francesco Ghirelli.
All’incontro prese parte anche il direttore del Milan, Frederic Massara, e proprio il club rossonero fu indicato in quei giorni come uno di quelli interessati a lanciare la propria seconda squadra. Non solo, tra le società potenzialmente in corsa per la creazione di seconde squadre ci sarebbero state anche Roma e Monza.
«Questo non è più il momento delle discussioni. Se vogliamo essere seri sul tema delle seconde squadre bisogna decidere in tempi rapidi. Se rinviamo a maggio-giugno significa che il sistema, nella sua totalità, non vuole le seconde squadre», disse Gravina. Per questo il passaggio nel Consiglio Federale del 19 aprile può essere importante: la Federazione non vuole più rimandare.