Sì al nuovo “Pirellino” e alla nuovissima Torre Botanica. Il fondatore e ceo di Coima Sgr, Manfredi Catella, torna a parlare del progetto che nel 2021 – spiega l’edizione milanese de Il Giorno – ha creato un duro scontro tra la società immobiliare che ha cambiato il volto di Porta Nuova e il Comune sul nodo del 25% di incentivi volumetrici che Coima invocava per realizzare non solo i due grattacieli privati ma anche il Ponte Serra.
Due anni dopo, Catella, sollecitato dai cronisti presenti, torna a parlare del progetto “Pirellino”, l’ex palazzo del Comune acquistato da Coima nel marzo 2019 per 175 milioni di euro: «Il progetto del Pirellino e della Torre Botanica? Si andrà sicuramente avanti, perché fa parte dell’estensione di Porta Nuova, composta da quasi il raddoppio della superficie storica», ha spiegato.
«In particolare parliamo degli edifici di via Melchiorre Gioia 22, dove entrerà Intesa Sanpaolo a fine anno, via Melchiorre Gioia 20 che è in cantiere in questo momento, e via Pirelli 35. Via Pirelli 39, dove c’è il Pirellino, chiude quel settore del quartiere. Stiamo finalizzando il progetto con l’avvio del cantiere nel 2024 per la ristrutturazione del Pirellino e la costruzione della Torre Botanica», ha aggiunto ancora.
Al contrario, il Ponte Serra tra le due torri «non si farà più. Le circostanze sono cambiate», taglia corto Catella. Il fondatore di Coima parla anche di altri due aree e progetti chiave per Milano: «La Piazza d’Armi a Baggio? È un’operazione interessante, perché il promotore Invimit sta pensando di strutturarla in maniera compatibile con il mercato con una forma di partnerariato. Siamo in attesa di vedere le carte. Il progetto del nuovo stadio di Milan e Inter per il post San Siro? Non siamo un’impresa di costruzione. Andremo a vedere le partite».