Le dimissioni di Alessandra De Stefano dalla direzione di Rai Sport hanno aperto a cascata un processo di rinnovamento che partirà all’interno della Rai e che sarà definito nelle prossime settimane dal Governo formato dalla coalizione di centro-destra e guidato da Giorgia Meloni.
Come riporta l’edizione odierna de La Stampa, in prima fila per prendere il posto della De Stefano ci sarebbe Auro Bulbarelli che gode della stima della Lega, che lo propone in accoppiata anche con Giulio Delfino. Passato in secondo piano, per la stessa carica, Mario Orfeo, attuale direttore del Tg3, dopo un corteggiamento politico non andato nel a buon fine anche da parte del MoVimento 5 Stelle che aveva individuato la direzione del Tg3 perfetta per Giuseppe Carbone, ancora senza incarico dopo aver diretto il Tg1.
A proposito proprio del Tg1, Fratelli di Italia sta lavorando con sempre maggiore impegno per portare il direttore dell’AdnKronos Gian Marco Chiocci per sostituire Monica Maggioni alla guida del telegiornale dell’ammiraglia. Rimane sempre la richiesta fatta dal CdA della Rai che per le posizioni apicali all’interno dell’azienda ha sempre detto di valutare prima figure interne prima di andare a pescare da altre parti.
Il quotidiano torinese inoltre mette sul tavolo anche la figura di Pino Insegno, grande amico del premier Giorgia Meloni, che punta ad avere uno show tutto suo sulla tv di Stato prima di aspirare alla conduzione di qualche grande show targato Rai come il Festival di Sanremo, saldamente nelle mani di Amadeus al momento.
Per quanto riguarda invece i direttori di genere, che rappresentato gli incarichi più ambiti, da tempo si sta ragionando su alcuni cambiamenti: in primis accorpare Day Time e Prime Time rivelerebbe delle criticità e un super impegno non agile da portare a termine. Oltretutto con tutta la fame di poltrone, togliersene una e di prima importanza non sarebbe una mossa strategicamente valida. Invece si sta facendo strada l’idea di una super-direzione capace di coordinare i due generi e rendere più armoniche le proposte del giorno e della sera che potrebbero restare nelle mani di chi le gestisce già oggi, Simona Sala e Stefano Coletta.
Questa super-direzione sarebbe affidata a Marcello Ciannamea, attualmente alla Distribuzione, figura che desiderava Matteo Salvini al posto di Salini ai tempi del governo gialloverde. Altro nome che si sta studiando per un reincarico è quello di Claudio Fasulo, fino allo scorso anno punto di riferimento per tutto quello che riguardava lo spettacolo e imprescindibile presenza al Festival di Sanremo e ora sparito da quei radar.
L’ex direttore del Tg2 e oggi ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, oramai guarda oltre la Rai: ha firmato ieri il decreto di nomina del Consiglio superiore dello Spettacolo. Presidente è stata nominata Eleonora Abbagnato, tra gli altri componenti figurano Uto Ughi, Edoardo Bennato, Enrico Ruggeri. Si parla di un organo consultivo che appunto fa capo al Ministero della Cultura che dovrebbe occuparsi di tutti i comparti dello spettacolo e portare avanti studi di fattibilità e formule per far funzionare la macchina dallo spettacolo in sinergia con altre discipline.