Quanto guadagnano i consiglieri del governo Meloni

Stipendio consiglieri Meloni – Chi sono e quanto guadagnano i consiglieri del governo Meloni? Sono in molti i volti noti presenti sul carro della consulenze, a cominciare dal regista Pupi…

Stipendio consiglieri Meloni
(Foto: Andrea Staccioli Insidefoto)

Stipendio consiglieri Meloni – Chi sono e quanto guadagnano i consiglieri del governo Meloni? Sono in molti i volti noti presenti sul carro della consulenze, a cominciare dal regista Pupi Avati. Non solo, secondo quanto riportato da nuovoobserver.it, sono presenti anche l’ex giocatore di Milan, Atalanta e Napoli Giuseppe Incocciati e il guru del web di Giorgia Meloni Tommaso Longobardi, con uno stipendio da 80mila euro l’anno.

I consulenti e i consiglieri chiamati dal centrodestra a Palazzo Chigi, alla Farnesina e al ministero delle Infrastrutture di Matteo Salvini sono in totale 80. Molti di loro sono storici collaboratori od ex politici rimasti senza poltrona e – spiega La Repubblica – per alcuni gli stipendi non sono di poco conto. Per altri invece si fermano a 25mila euro lordi annui.

Stipendio consiglieri Meloni – Da Caputi a Mario Sechi

L’elenco parte da Palazzo Chigi. Lo staff della presidente del Consiglio comprende:

  • Gaetano Caputi, capo di gabinetto – 221mila euro l’anno;
  • Patrizia Scurti, capo della segreteria particolare – 180mila euro l’anno:
  • Giovanna Iannello, coordinatrice degli eventi e della comunicazione – 160mila euro l’anno;
  • Mario Sechi, ex direttore dell’Agi – stipendio non ancora pubblicato;
  • Fabrizio Alfano, già portavoce di Gianfranco Fini, vice di Sechi – 120 mila euro l’anno;
  • Alberto Danese, esperto internet e social media – 20mila euro l’anno;
  • Carmelo Dragotta, coordinatore del settore amministrativo – 75mila euro l’anno;
  • Stefania Gallo – 50mila euro l’anno;
  • Sestino Giacomoni – 50mila euro.

Incocciati è consigliere per le tematiche giovanili e sportive per 30mila euro. Emily Rini porta a casa lo stesso compenso. Poi c’è don Matteo Tagliaferri della Congregazione della Missione San Vincenzo de’ Paoli, con lo stesso compenso. Salvini ha rispolverato l’ex Armando Siri, che non è stato eletto il 25 settembre: 120mila euro di compenso come consigliere per le politiche economiche.

Gli stessi soldi pagati a un altro ex deputato: Stefano Locatelli. Il suo portavoce Matteo Pandini riceve 60mila euro, 40mila sono appannaggio di Alessandro Pansera e Agostino Pecoraro. Infine, tra gli staff dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio, ci sono il professor Francesco Farri (80mila euro) e Nicola Guerzoni. Mentre Emilio Scalfarotto, dirigente di Fratelli d’Italia a Fiumicino, ne prende invece 85mila.