Tsunami su Deutsche Bank: ecco cosa sta succedendo

Venerdì di passione per Deutsche Bank, finita nell’occhio del ciclone bancario a pochi giorni dal collasso del Credit Suisse. Bersagliato dalle vendite fin dal mattino e sceso ai minimi dallo…

Deutsche Bank tsunami
(Foto: Wikipedia)

Venerdì di passione per Deutsche Bank, finita nell’occhio del ciclone bancario a pochi giorni dal collasso del Credit Suisse. Bersagliato dalle vendite fin dal mattino e sceso ai minimi dallo scorso ottobre, il titolo del colosso tedesco nel pomeriggio ha recuperato qualche posizione, sulla scia delle rassicurazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz e degli analisti, che sembrano per ora avere mitigato la paura che si è impadronita nuovamente dei mercati.

Alla Borsa di Francoforte, la quotazione di Deutsche Bank è scivolato fino a 7,95 euro nella mattinata, con una perdita di quasi il 15%, mentre nel pomeriggio la flessione si è ridotta a -6,6% a 8,36 euro. «Non c’è ragione di inquietarsi per Deutsche Bank», ha dichiarato Scholz, sottolineando che «la banca è molto profittevole» e «ha radicalmente modernizzato il suo modello di business». Analogamente gli analisti di Autonomous Research si sono detti «relativamente rilassati date le solide posizioni di capitale e di liquidità della banca», con una precisazione.

«Per essere chiari, Deutsche Bank non è il prossimo Credit Suisse». Eppure, in due settimane dal crollo della Silicon Valley Bank e con il successivo collasso del Credit Suisse, le azioni Deutsche Bank hanno perso circa il 30%, il che significa che si sono liquefatti circa sette miliardi di euro di capitalizzazione a causa dei timori di contagio. La banca attualmente capitalizza 17,4 miliardi di euro. Secondo i trader, a far scattare l’odierno rush di vendite è stato il rapido aumento dei Cds della banca, cioè il derivato di copertura contro le insolvenze sulle obbligazioni bancarie. Secondo il fornitore di dati S&P Market Intelligence, oggi i prezzi dei Cds sono schizzati oltre i 200 punti base dai 142 punti di ieri.

In rialzo i Cds anche di altre big, come Ubs e Societè Generale, perché la preoccupazione per la crisi di fiducia a danno delle istituzioni bancarie è diffusa. A far correre veloce la paura sono anche i social media: secondo The Wall Street Journal, la menzione di Deutsche Bank è esplosa negli ultimi giorni, non diversamente da quanto è avvenuto in precedenza per Svb e CS.

Gli operatori fanno per altro notare che Db risente della generale pressione a cui è sottoposto il debito equity-linked delle banche da quando il Credit Suisse ha cancellato 16 miliardi di franchi svizzeri di AT1 nell’ambito del suo salvataggio da parte di Ubs. «L’impatto della svalutazione del Credit Suisse ha sollevato interrogativi su una parte importante del finanziamento bancario», rilevano gli analisti del gestore patrimoniale Equiti Capital.

Il mercato teme molto anche l’impatto delle politiche monetarie, visto che i banchieri centrali appaiono intenzionati a continuare sulla via del rialzo dei tassi di interesse (vedi Fed), nonostante le turbolenze. «Tra gli operatori resta l’interrogativo se il subbuglio nel settore bancario sia finito o se ci saranno altri contagi», commenta Mobeen Tahir, direttore della ricerca macro-economica e delle soluzioni tattiche di Wisdom Tree Europe, citato dal Financial Times. E’ anche evidente che «per le banche centrali il subbuglio non porterà a mettere un freno alla loro politica monetaria, che sta agitando le acque nei mercati perché potrebbe aumentare o far emergere nuove vulnerabilità nel settore bancario».