Nei giorni scorsi è emersa la possibilità da parte della Lega Serie A di presentare un’offerta per l’acquisto di Sky Italia, pay-tv del colosso statunitense Comcast che da anni opera in Italia e che solamente a partire dal 2021 non è più il player principale del massimo campionato italiano. Un ruolo “rilevato” da DAZN, che trasmette tutte le partite della Serie A, delle quali tre a giornata in co-esclusiva proprio con Sky.
Del tema diritti televisivi ha parlato l’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. Il dirigente prova a spiegare come si possano convincere le tv a investire oggi sul campionato italiano, a cominciare dal fatto che per De Siervo «senza pirati, potrebbero arrivare nuove piattaforme».
«Come si è visto di recente, sei delle nostre squadre si sono qualificate nelle coppe. Al contrario di quanto avviene nelle altre leghe dove la vincitrice è scontata o quasi, in A nelle ultime quattro stagioni hanno conquistato lo scudetto quattro club diversi (il quarto riferimento è al Napoli, ndr). L’alternanza ha prodotto una crescita fra le squadre di vertice. Non è un caso che lo slogan usato per la vendita dei diritti esteri del campionato sia “Calcio is back”», ha aggiunto.
Sulla possibilità di acquistare Sky, De Siervo apre e lancia l’ipotesi di guardare anche ad altre piattaforme: «È una delle ipotesi che ci è stata raccontata ma sarà l’assemblea a decidere. Tra le idee suggestive ricevute c’è anche quella di acquisire altre piattaforme, come DAZN, da utilizzare per trasmettere il canale della Lega».
Infine, sulla priorità nella procedura di vendita dei diritti televisivi: «Il bando resta la prima scelta, sarà strutturato a matrioska con 3-4 soluzioni differenti. Il canale mai come stavolta più che una minaccia rischia di essere una realtà. Siamo nelle condizioni di realizzarlo, il nostro centro di produzione di Lissone è più all’avanguardia di quello della Premier».