Francia, Mbappé nominato capitano e Griezmann pensa all'addio

Uno spogliatoio a dir poco turbolento: litigi, scandali sessuali, addii forzati, cordate tra giocatori, esoneri, risse fuori dal campo e addirittura sospetti di maledizioni con gli “stregoni”. La nazionale francese

deschamps e mbappé
Didier Deschamps e Kylian Mbappé (Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Uno spogliatoio a dir poco turbolento: litigi, scandali sessuali, addii forzati, cordate tra giocatori, esoneri, risse fuori dal campo e addirittura sospetti di maledizioni con gli “stregoni”. La nazionale francese si ritrova dopo la finale persa ai Mondiali, e con le turbolenze post Qatar non smette di regalare spunti creativi ai tifosi e giornalisti d’oltralpe.

L’ultimo episodio che fa discutere in casa dei “blues” è la decisione del CT Didier Deschamps di nominare Kylian Mbappé nuovo capitano della squadra per sostituire il portiere Hugo Lloris che ha dato addio alla nazionale. Una scelta che ha però mortificato le attese di Antoine Griezmann, che ora pronto ad abbandonare la maglia blue. L’attaccante dell’Atletico Madrid non ha saltato una sola partita con la nazionale dal lontano 31 agosto del 2017 e vanta ben 117 presenze che lo portano ad essere quinto nella classifica di tutti i tempi dei giocatori transalpini.

Per anzianità di servizio era scontato che sarebbe stato il nuovo capitano. Per questo Deschamps e Griezmann avrebbero discusso ieri a Clairefontaine, dove la squadra è in ritiro per preparare le partite di qualificazione ad Euro 2024 contro Olanda e Irlanda del Nord. La gestione dello spogliatoio da parte di Deschamps era già finita sotto accusa.

Il caso più clamoroso è stato il litigio con Karim Benzema: l’attaccante del Real Madrid e Pallone d’Oro è stato, di fatto, escluso dai Mondiali in Qatar proprio dal tecnico (sulla data del suo possibile recupero dall’infortunio, se in tempo o no per la finale, è stata lite) e ha dato polemicamente addio ai “galletti” quando proprio Deschamps in un’intervista ha detto che era stato invece Benzema a dire di non poter partecipare. Sembrerebbe che una parte dello spogliatoio non volesse Benzema che – escluso per sei anni dai Blues per uno scandalo sessuale – non ha fatto parte dei campioni del mondo di Russia 2018.

D’altronde non è andata meglio a Benjamin Pavard. Il terzino del Bayern Monaco in Qatar sarebbe stato accusato da compagni e allenatore di essere una “talpa” della stampa nello spogliatoio e, dopo una sola partita da titolare, non ha mai rimesso piede in campo. Lo stesso Pavard era stato protagonista di screzi nel 2021: prima le accuse di scarso impegno da parte di Raphael Varane, poi un violento litigio con Paul Pogba in occasione dell’eliminazione agli Europei ad opera della Svizzera. Un litigio ripetutosi sugli spalti con l’intervento della madre di Adrien Rabiot contro i genitori di Pogba e Mbappé. Lo stesso Pogba è stato velatamente accusato di aver ingaggiato uno stregone per una “maledizione” contro Mbappé.

Il più strenuo difensore di Deschamps è stato l’ex presidente della Federcalcio francese Noel Graet: dimissionario a febbraio a seguito di accuse di molestie sessuali da parte di una procuratrice sportiva, ad inizio gennaio aveva sbarrato a Zinedine Zidane la strada alla guida dei Blues proprio al posto di Deschamps. «Non gli rispondo neanche al telefono», aveva detto riferendosi all’ex juventino e facendo infuriare Benzema e addirittura un giocatore storico per i transalpini come Franck Ribery.

La scorsa settimana Graet è stato accusato di aver dato a suoi familiari e amici 28 biglietti di tribuna d’onore per la finale dei Mondiali in Qatar. Fare il tecnico della Francia, d’altra parte, non è un’impresa semplice. Lo sa bene Raymond Domenech: il ct in momenti diversi litigò con David Trezeguet, Nicolas Aleka, Thierry Henry ma proprio quest’ultimo, parlando a nome della squadra, guidò un ammutinamento nei suoi confronti che si concluse con l’esonero dell’allenatore dopo i disastrosi Mondiali del 2010 in Sudafrica.