Mancini: «Tre italiane ai quarti di Champions? Non parlerei di rinascita»

“Non parlerei di rinascita del calcio italiano perché ci sono tre nostre squadre ai quarti di Champions, sarebbe così se ci fossero 33 giocatori italiani nel Napoli, nel Milan e…

Mancini supervisore Under 21
Roberto Mancini (Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

“Non parlerei di rinascita del calcio italiano perché ci sono tre nostre squadre ai quarti di Champions, sarebbe così se ci fossero 33 giocatori italiani nel Napoli, nel Milan e nell’Inter, in Milan, Napoli e Inter, ma siccome non può essere così ne basterebbero la metà”. È l’allarme lanciato da uno sconsolato Roberto Mancini nel primo giorno di raduno della Nazionale a Coverciano, per preparare le prime gare di qualificazione europee contro Inghilterra e Malta.

“Ho chiamato Retegui perché ci mancano giocatori che fanno gol. È un calciatore ancora giovane, può migliorare, è una speranza – ha spiegato il ct azzurro – Pensavamo che tergiversasse invece ci ha risposto subito di sì. Si sono fatti 100 gol in meno in campionato rispetto ad un anno fa? Non so perché, comunque di giocatori italiani che segnano non ce ne è molti. Se andiamo a guardare la classifica dei marcatori di A il primo attaccante italiano è Immobile…Ancora adesso mi chiedo perché nessun club italiano ha acquistato Gnonto che gioca titolare in Premier”.

Anni fa dissi che per me in Nazionale devono giocare calciatori nati in Italia” ma all’epoca “non c’era questo problema”, oggi infatti “il mondo è cambiato purtroppo e tutte le nazionali europee e mondiali hanno giocatori naturalizzati”. In Italia ci sono “giocatori che hanno fatto tutta la trafila con le nostre nazionali e poi sono stati presi da altri paesi. Dobbiamo fare la stessa cosa perché ci sono tanti oriundi nel mondo. In Italia non ci sono giocatori italiani”

”Chiesa è a Torino a fare un esame, non credo verrà. Dimarco è andato adesso a fare accertamenti, vediamo se sarà recuperabile, sennò chiameremo altri. Zaniolo non è stato chiamato perché ha ripreso da poco e non è al massimo della condizione” ma se farà bene al Galatasaray “verrà chiamato”. Stesso discorso per lo juventino Kean che “speriamo possa migliorare”. Ma, e vale per entrambi, “il tempo passa, quindi la speranza è che possano capire che hanno grandi qualità”.

Sulla partita con l’Inghilterra di Southgate, ha detto che “sembra ormai una classica, come lo era Italia-Germania”. L’Inghilterra è “una squadra piena di talento e tecnica, sarà una partita dura come tutte le altre. Le squadre si equivalgono, loro hanno più scelta di noi per tanti motivi ma vogliamo fare una bella partita a Napoli ed iniziare bene la qualificazione agli Europei”.