Nel pomeriggio di ieri circa 3.000 persone hanno formato una catena umana di protezione, lunga 700 metri da via Lampugnano fino all’incrocio con Mafalda di Savoia, per difendere l’ippodromo La Maura dalla volontà del Milan di costruirci il proprio nuovo stadio.
Come riporta l’edizione odierna del Corriere-Milano, La protesta è stata organizzata dal consigliere comunale della Lista Sala Enrico Fedrighini insieme ai comitati di quartiere e condiviso dal collega di Palazzo Marino, Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi. «Non ci aspettavamo tutte queste persone — ha dichiarato Monguzzi — ma si sa che quando l’obiettivo è serio, allora la gente reagisce e si fa sentire. E questo obiettivo, quello di tutelare questo polmone verde, uno dei pochi rimasti a Milano, è indubbiamente serio».
Queste le parole di Fedrighini: «Per questa manifestazione sono accorsi abitanti del quartiere, cittadini comuni che hanno lottato negli anni per tutelare il verde di cintura urbana, pronti a scendere di nuovo in campo per difenderlo. La storia del progetto stadio alla Maura finisce oggi». A partecipare alla catena umana sono stati milanesi di ogni età, perlopiù residenti nella zona: famiglie con figli anche piccoli, coppie, anziani che sono venuti con il loro cane, e anche tante persone che hanno raggiunto il punto di ritrovo in bicicletta.
Le voci dei cittadini sono state unanimi: «Lo stadio non lo vogliamo, mentre ci piace avere vicino a casa uno dei polmoni verdi della città che non vogliamo scambiare con un altro mostro di cemento che tutti i giorni attirerà tifosi molesti che saranno vicini alle nostre case e faranno la pipì sui nostri muri. Ci preoccupa la vicinanza a uno stadio che ci tolga il verde e la tranquillità di abitare in questa zona».
Critiche anche al sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala: «Noi non vogliamo neanche arrivare a vedere il progetto – ha continuato Monguzzi -. Non vogliamo discutere di un possibile stadio in quest’area verde. Quello che chiediamo a Sala è che qui rimanga tutto come prima: abbiamo difeso La Maura vent’anni fa quando c’era Ligresti e lo faremo di nuovo oggi che una squadra vuole fare una colata di cemento».
Per un nuovo stadio, con i cittadini che vorrebbero vedere entrambe le società andare a Sesto San Giovanni, Monguzzi dichiara: «Ristrutturare il Meazza così che le squadre possano continuare a giocarci». Dopo la protesta, il Consiglio comunale sarà chiamato a valutare ufficialmente e a esprimersi sul progetto dello stadio del Milan a La Maura, che potrebbe prevedere anche Casa Milan con la sede degli uffici rossoneri ora al Portello.
Sala, quando sarà il momento, dovrà affrontare, ancora una volta, un’opposizione ben nutrita, e altrettanto agguerrita, contro la costruzione di un nuovo stadio nella pista del trotto. A oggi si contano ben 17 consiglieri contrari su 31, incluso Alessandro Giungi: «La Maura è un polmone verde e tale deve rimanere. No alla speculazione edilizia». Giungi era uno dei tanti presenti alla manifestazione di domenica. Insieme a lui altri esponenti del PD milanese: il consigliere regionale Paolo Romano, la presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi con il suo vicepresidente e assessore Fabio Galesi, tutti contrari allo stadio nel Parco Agricolo Sud.