Caso Bochicchio, niente risarcimenti per i VIP truffati

Possono mettere una pietra tombale sulla speranza di riavere i propri risparmi, i clienti del broker romano Massimo Bochicchio, rimasto ucciso in un incidente stradale lo scorso 19 giugno alla…

VIP risarcimenti Bochicchio
(Foto: Catherine Ivill/Getty Images )

Possono mettere una pietra tombale sulla speranza di riavere i propri risparmi, i clienti del broker romano Massimo Bochicchio, rimasto ucciso in un incidente stradale lo scorso 19 giugno alla periferia nord della Capitale. Dopo che il 5 ottobre i giudici della VII sezione collegiale del Tribunale di Roma hanno dichiarato estinto «per morte del reo» il processo, ora la Procura capitolina ha chiesto l’archiviazione anche dell’inchiesta per truffa.

Oltre alla via penale, finita su un binario morto, ai clienti truffati da Bochicchio – scrive Il Messaggero nella sua edizione odierna – è stata preclusa anche la possibilità di rivalersi in sede civile sulla moglie, in quanto quest’ultima ha rinunciato all’eredità. Così non potrà vedere aggredito il suo patrimonio dai creditori del marito.

Tra questi ci sono, tra gli altri, i calciatori Stephan El Shaarawy ed Evra, l’allenatore Antonio Conte, il procuratore sportivo Federico Pastorello, la scrittrice Barbara Prampolini, l’ambasciatore Raffaele Trombetta e il fisioterapista Massimiliano Mariani. Erano tanti i trucchi usati dal broker per ingannarli: contraffaceva le sottoscrizioni, paventava ricavi del 20% grazie a un «esaltato algoritmo proprietario», rimandava in continuazione la scadenza per restituire i loro capitali, diceva ai magistrati che stava interrogando la piattaforma “Interactive Broker” per recuperare gli investimenti e invece non lo faceva.

Aveva organizzato un incontro con un cliente addirittura nella sede di Londra del colosso bancario Hsbc, pur essendo stato licenziato, e ne aveva usato la carta intestata per rendere credibile il fatto che la sua società Kidman (in cui erano stati investiti almeno 600 milioni di euro, ma aveva un capitale sociale da una sterlina) fosse partecipata dalla Hsbc. Conte gli aveva affidato 24 milioni senza vedersi restituire manco un euro. Il broker, a marzo 2020, mandò una mail alla quale allegò il file immagine del bonifico di 18,9 milioni a favore dell’ex allenatore dell’Inter. Ma, secondo i finanzieri, «è da ritenersi falso perché mai accreditato».