Il caso Negreira, che coinvolge il Barcellona e i pagamenti riconosciuti all’ex vicepresidente degli arbitri spagnoli quando era in carica, si allarga ancora di più e tira dentro anche il figlio dell’ex fischietto spagnolo, anche lui a libro paga del club catalano.
Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Confidential, il Barcellona, sotto la prima presidenza Laporta, ha pagato una cifra di 750.000 euro a Javier Enriquez, figlio di Negreira, per un periodo complessivo che va dal 2004 al 2010, quando Enriquez era assistente della nazionale spagnola e quindi dipendente della federazione. La ricostruzione dei pagamenti è stata condotta dall’Agenzia delle Entrate spagnola.
Difficilmente, riportano in Spagna, Laporta sarà accusato formalmente dalla giustizia spagnola, visto che l’imputazione per corruzione in ambito sportivo non era prevista nel periodo sotto indagine. Altro discorso per quelli che riguardano Negreira che vanno dal 2001 al 2018, anche se non in maniera continuativa, visto che per 3 stagioni non sono stati ritrovati pagamenti a suo favore, una sotto quando Joan Gaspart era presidente del Barcellona e 2 durante il primo mandato dello stesso Laporta.
Secondo le informazioni in possesso degli investigatori, i pagamenti sono iniziati nel 2001 (135.218 euro) sotto la presidenza di Joan Gaspart, ma sono stati interrotti quando Enric Reyna ha sostituito Gaspart (2002-03) e nei primi due anni di presidenza di Joan Laporta (2003-04 e 2004-05). Il rapporto di pagamento è ripreso nel 2005, con Laporta presidente.
Durante le tre stagioni e mezzo in cui Sandro Rosell è stato alla guida del Barcellona, il club ha pagato 576.190 euro per le stagioni 2010-11 e 2011-12, 598.690 euro per il 2012-13 e 598.940 euro per il 2013. I pagamenti, aggiunge, sono proseguiti con Bartomeu nel 2014-15 (546.630 euro), nel 2015-16 (521.613), nel 2016-17 (577.660 euro) e nel 2017-18 (549.525 euro). Fu in quella data che Bartomeu avrebbe comunicato che il club del Barça non voleva continuare a utilizzare i servizi della compagnia di Enríquez Negreira, che per risposta avrebbe minacciato di rilevare tutto.