MilanoSesto, il tandem Coima-Redo per l’ex area Falck

Rivoluzione in vista per MilanoSesto. Intesa Sanpaolo, banca che guida il pool di finanziatori insieme a UniCredit, BancoBpm e Banca Ifis, sta ripensando l’intero progetto di sviluppo della maxi-area a…

MilanoSesto Coima Redo area Falck

Rivoluzione in vista per MilanoSesto. Intesa Sanpaolo, banca che guida il pool di finanziatori insieme a UniCredit, BancoBpm e Banca Ifis, sta ripensando l’intero progetto di sviluppo della maxi-area a nord di Milano, e – secondo quanto riporta Il Sole 24Ore – all’orizzonte si profila l’uscita di scena dell’attuale advisor Hines, e la creazione di un nuovo consorzio trainato da Coima e Redo, per un masterplan che dovrà avere una forte caratterizzazione sociale, in cui sanità, ricerca, social housing e studentati avranno un ruolo di primo piano.

Nulla è scontato ma, se tutto filerà liscio, si prospetta un cambio di pelle importante per il maxi investimento immobiliare che coinvolge l’area dove sorgevano le Acciaierie Falck di Sesto San Giovanni. Per i circa 1,5 milioni mq che dovranno “ricucire” lo spazio tra la cittadina delle ex acciaierie e il capoluogo lombardo, si era ipotizzato un futuro quartiere smart improntato prevalentemente al leisure. Ricordiamo che l’area era tra quelle prese in considerazione anche per la costruzione del nuovo stadio del Milan, come alternativa al progetto per un nuovo San Siro.

La “nuova” MilanoSesto, nelle intenzioni, sarà improntata in particolare allo sviluppo di aree dedicate all’housing sociale e di studentati, con un parco urbano di 45 ettari, secondo una logica di welfare abitativo che intende rispondere alle necessità di Milano. Nodo centrale dell’ex area Falck sarà di fatto la Città della Salute e Ricerca, progetto fortemente voluto dalla Regione Lombardia, con le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto dei Tumori e un centro di formazione, insieme al nuovo campus di ricerca Vita Salute del San Raffaele.

La discontinuità su MilanoSesto – scrive Il Sole 24 Ore – è un passo obbligato: dapprima la pandemia, con l’inevitabile e prolungato stop ai lavori, e poi la guerra tra Russia e Ucraina, con la conseguente impennata dei costi di materie prime e di sviluppo, hanno costretto ad abbandonare l’impianto originario, che non era più sostenibile sotto il profilo finanziario e sulla cui realizzazione gravano notevoli ritardi rispetto alla tabella di marcia. Scadute a fine gennaio le linee di credito avviate nel 2019 serviva trovare una nuova quadra.

Da qua il varo di uno schema che cambia il paradigma del mega progetto dal valore complessivo di 4/5 miliardi di euro: ora nascerà una piattaforma guidata da due soggetti capofila di rilievo, Coima Sgr (gruppo italiano leader nel real estate) e Redo Sgr (fondo promosso da Fondazione Cariplo e partecipato da Cdp ). I due gruppi avrebbero già deliberato la loro offerta a Hines per l’acquisizione delle quote in MilanoSesto e “Unione 0”. Sul tavolo ci sarebbero 100 milioni di euro circa per favorire un passaggio di testimone.

Una volta effettuata la due diligence, i due capofila garantirebbero la continuità aziendale, e avrebbero il tempo per un nuovo masterplan e l’ottenimento degli iter autorizzativi, ma nel contempo punterebbero a recuperare il tempo perso per rispettare idealmente i tempi inizialmente previsti, che traguarderebbero le prime opere entro il 2025, la Città della Salute nel 2026 e il termine della riqualificazione entro il 2032.