«Più utili, meno manutenzioni»: la carta che inguaia i Benetton

Negli ultimi dieci anni, i dividendi distribuiti da Autostrade per l’Italia sono «aumentati in modo costante», mentre le spese di manutenzione venivano dimezzate. La media dei costi di produzione del…

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Negli ultimi dieci anni, i dividendi distribuiti da Autostrade per l’Italia sono «aumentati in modo costante», mentre le spese di manutenzione venivano dimezzate. La media dei costi di produzione del settore aumentava, ma quelli della concessionaria diminuivano.

Lo scrive Il Fatto Quotidiano ricordando che nell’anno precedente alla strage del Ponte Morandi a Genova, Atlantia Spa – la holding che controllava Aspi, partecipata al 30% dai Benetton – ha festeggiato distribuendo un dividendo straordinario di 2,5 miliardi di euro, cioè il 230% in più rispetto ai 775 milioni del 2016.

I dati sono contenuti in un dossier della Guardia di finanza, un rapporto inedito consultato dal Fatto, e che sarà depositato e discusso nelle prossime settimane nell’ambito del processo per il crollo del Ponte Morandi. L’informativa mostrerebbe come a monte della strage ci siano politiche aziendali orientate sistematicamente al taglio dei costi e alla distribuzione di ricchi dividendi.

Gli azionisti non sono mai stati indagati. A ogni modo è stata l’Anac, l’Autorità anticorruzione, ad accertare come le concessionarie non abbiano realizzato il 90% degli investimenti concordati con il ministero delle Infrastrutture fra il 2008 e il 2017. Aspi ha effettuato fra il 2008 e il 2017 appena il 2,3% delle spese di manutenzione complessive: «Una percentuale che appare alquanto esigua in relazione all’importanza delle opere in concessione», sottolinea la Guardia di finanza.

I dividendi sono cresciuti in maniera impressionante, passando dai 561 milioni di euro del 2012 a 2,6 miliardi del 2017. I costi, al contrario, sono calati da 1,4 miliardi a 812 milioni. Atlantia, fra il 2010 e il 2018, ha incassato qualcosa come 8,4 miliardi di euro, 7,4 miliardi di euro dei quali (l’87,98% dei dividendi totali) provenivano da Autostrade.

«Alla luce di ciò, appare quantomeno plausibile asserire che la possibilità per Atlantia di distribuire quota parte degli utili prodotti dalle sue società controllanti dipenda in modo imprescindibile da Autostrade per l’Italia», scrivono i finanzieri di Genova. Sopra Atlantia c’erano vari soci, ma a fare la parte del leone era Edizione srl, la cassaforte dei Benetton, «maggior percipiente» di quei dividendi

Dall’informativa emerge dunque come i dividendi di Aspi, succhiati per anni da Atlantia, andassero soprattutto a loro, ai Benetton. «Tale società assume particolare rilievo nell’analisi sin qui condotta poiché è inserita nella catena partecipativa di Autostrade per l’Italia», scrive la GdF a proposito della holding Edizione. Fra il 2010 e il 2018 Edizione stacca dividendi tra i 200 e i 350 milioni di euro l’anno, con un picco nel 2014, quando incassa 407 milioni. Un flusso che non si interrompe di fronte alla strage di Genova: nel 2019, anno successivo al crollo del Morandi, Atlantia distribuisce 716 milioni di dividendi, oltre 220 dei quali proprio alla famiglia Benetton.

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