Nella giornata di ieri Camfin e Brembo, con quest’ultima salita al 6% nell’azionariato Pirelli, hanno firmato un patto di consultazione per 3 anni, più rinnovo di altri 3, che mette dalla stessa parte i due soci italiani del colosso dei pneumatici, controllato dalla cinese Sinochem. Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, il mercato ha accolto con favore l’intesa fra i due gruppi, con i titoli di Pirelli e del gruppo della Bicocca in positivo, mentre Brembo ha registrato un calo dell’1,88%.
L’accordo, comunicato martedì 28 marzo, allinea i diritti di voto della Camfin di Marco Tronchetti Provera, a cui fa capo il 14,1% di Pirelli (con l’opzione per un ulteriore 4,6%) e Brembo, azionista con il 6% del capitale. In tutto fa il 20,1% del capitale del gruppo degli pneumatici, ma nei fatti anche di più. Questo perché Camfin ha in essere anche un patto sul voto con la Longmarch della famiglia Niu che possiede un ulteriore 3,68% potenziale di Pirelli, oggetto di un contratto con ICBC Standard Bank. Di conseguenza nella prossima assemblea i soci italiani legati a Camfin e a Tronchetti Provera dovrebbero già votare con quasi il 24% del capitale.
Poco probabile, però, secondo gli addetti ai lavori che questo primo passo di avvicinamento tra Pirelli e Brembo possa sfociare in piani di aggregazione industriale di più ampia portata. Variegate le posizioni delle case di investimento, con parte delle case d’affari scettiche su una futura combinazione tra pneumatici e sistemi frenanti.
«Riteniamo che questo accordo potrebbe aumentare la probabilità di uno scenario speculativo verso una più profonda integrazione tra le due società anche se non nel 20,1% per un ulteriore 4,6% e Brembo, azionista con il 6% del capitale. In tutto fa il 20,1% del capitale del gruppo degli pneumatici. Camfin ha inoltre in essere anche un patto breve termine – scrive Intermonte – L’interesse di Brembo in Pirelli potrebbe ridurre l’eventuale rischio di overhang su Pirelli derivante dalla potenziale uscita Sinochem smentita un paio di settimane fa».