“Mino non ha mai saputo dell’ok definitivo per il passaggio di trasferimento di Haaland al City e Pogba alla Juventus, quando è morto c’erano ancora molti dettagli da definire. Erling era naturale che volesse fare la stessa esperienza del padre al City, ma soprattutto voleva essere allenato da Guardiola. Paul doveva tornare, ha grande feeling con la Juventus, voleva raggiungere quello che ha già raggiunto alla Juve”. Lo ha detto Rafaela Pimenta, agente “erede” della agenzia di Mino Raiola che gestice tra gli altri Pogba e Haaland, intervenuta durante il Business of Football Summit organizzato dal Financial Times.
“Il covid ha reso il calciomercato più organizzato, ha fatto scoprire le videocall. A volte facevamo viaggi di 8 ore per vertici di 15 minuti. Nel trasferimento di Haaland è stato decisivo. Se studiamo ancora la carriera dei giocatori? Dobbiamo avere un piano e un obiettivo, magari non lo raggiungiamo ma se non lo facciamo sicuramente non andremo da nessuna parte. Non siamo passivi, non possiamo sederci e attendere che qualcuno ci chiami. Quello che facciamo è che finito il mercato ci sediamo con i club e valutiamo la situazione per il futuro. Studiamo tutte le situazioni, è come gli scacchi e cerchiamo di anticipare le mosse. Anche nel caso di operazioni come Haaland, devi anche lavorare a lungo termine per far preparare il giusto budget ai club e tenerti in contatto sempre, può servire anche 2/3 anni”.
“Troppi soldi ai giocatori? I giocatori fanno molti soldi, ci sono molti soldi in questa industria. Non penso male di loro per questo, quello che fa male è che non pensano alla responsabilità di fare così tanti soldi. Devi capirne il valore, per te, per la tua comunità e per la tua famiglia. Vanno usati bene anche per fare del bene. Quello che mi innervosisce è la disconnessione dalla realtà. Il nostro lavoro è anche educazione, non solo per i soldi ma anche per usare la voce in modo saggio possono fare la differenza, cambiare situazioni importanti. Un giocatore che sa usare Instagram in una maniera corretta può fare la differenza.
“Tutti vogliono giocare in Premier League? Quando ho iniziato se avessi detto a un giocatore di andare in Inghilterra mi avrebbe detto “cosa ho fatto di male”. Ora è l’obiettivo di tutti. È la prima volta in 25 anni che dicono di volere andare in una lega, non in un club. È una lega fantastica, è competitiva, tutti vogliono vederla. Il Real Madrid è qualcosa a parte, mantiene questa magia perché hanno la Champions League. La Juventus come big come Bayern Monaco, Psg e Barcellona hanno ancora appeal? Lo hanno ancora per la Champions League, perché possono andare avanti in Champions”, ha concluso.