San Siro, Inter e Milan sempre più verso la separazione

La vicenda del nuovo stadio di Inter e Milan potrebbe presto cambiare definizione e contorni. I due club potrebbero non proseguire assieme e – secondo quanto riportato da Il Corriere…

Inter Milan separazione San Siro

La vicenda del nuovo stadio di Inter e Milan potrebbe presto cambiare definizione e contorni. I due club potrebbero non proseguire assieme e – secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera – anche la demolizione del Meazza potrebbe uscire dai piani. Nulla è deciso, ma il termometro registra un raffreddamento sia del piano così come concepito fin qui, sia dell’idea che i due club continuino assieme.

Sui perché, va considerata innanzitutto la fase societaria delicata per l’Inter. Comunque vada a finire – che la famiglia Zhang resti o si arrivi a una cessione del club – si tratta di un’incognita non di poco conto che pende sul piano. Ed ecco perché il Milan (con la spinta del nuovo proprietario Gerry Cardinale) ha voluto prendere in considerazione nuovi piani per costruirsi lo stadio da solo, che sia a Sesto, a San Donato o nell’ultima area presa in considerazione, quella dell’ippodromo La Maura.

Ai maggiori costi della costruzione dello stadio da soli, vanno scontati i 150 milioni che si risparmierebbero non demolendo il Meazza e non costruendo il sottopasso necessario nel piano originario. Per l’Inter potrebbe decidere un’eventuale nuova proprietà, e si potrebbe arrivare alla permanenza a San Siro (con ristrutturazione) anche se le tempistiche complicano questa opzione. A tutto ciò si aggiunge che il progetto del nuovo San Siro (non ancora bbandonato, sia chiaro), non ha la strada spianata.

La questione del vincolo sembra ormai superata dalle rassicurazioni del ministro Sangiuliano, ma nell’ultima delibera di giunta il Comune ha comunque messo le mani avanti, con una frase che ha destato un minimo di allerta: «Dare mandato ai competenti Uffici comunali di interpellare tempestivamente gli enti competenti circa la possibilità che lo stadio “Meazza”, in un futuro anche immediato, venga ricondotto alla categoria dei beni pubblici vincolati, dovendosi necessariamente da tale circostanza far discendere la praticabilità dell’iter approvativo».

Solo un’avvertenza, ma non c’è la sensazione che il Comune spinga per la via più breve a realizzare il progetto. Se a ciò si sommano le condizioni aggiuntive chieste ai club (alcune considerate impossibili), ecco che gli ostacoli non mancano.

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