Il tema del nuovo stadio mette di fronte anche Inter e Milan. L’inizio del 2023 era stato cerchiato dai due club sul calendario perché potenzialmente decisivo per avere l’ok definitivo del Comune di Milano al progetto San Siro, ma oggi – scrive La Gazzetta dello Sport – l’incertezza sulla casa del futuro delle due società sembra prevalere.
Il Milan ha annunciato tramite il presidente Paolo Scaroni di avere fretta e di essere anche disposto a proseguire da solo su altre strade (Sesto, San Donato o Rozzano). L’Inter non ha risposto al pressing di Scaroni, ma dai nerazzurri in questo momento filtra grande perplessità su come i rossoneri starebbero gestendo la questione stadio nelle ultime settimane.
L’Inter su San Siro c’è sempre stata, c’è ancora adesso e non vuole buttare tutto il lavoro fatto fin qui. Il progetto da oltre 1,2 miliari per costruire uno stadio da 65mila posti al posto del Meazza e dare un volto moderno alla storica zona dello stadio di oggi non è mai stato in discussione. La posizione dei nerazzurri è chiara: per loro si va avanti insieme.
Suning ed Elliott hanno sempre avuto una visione comune. Unire le forze era la migliore strategia per ottenere i migliori risultati. E quindi per costruire uno stadio più bello e potenzialmente molto più redditizio, che possa “lavorare” 365 giorni all’anno attirando i milioni di tifosi di entrambe le squadre. Con il Covid i costi sono cresciuti e il Comune ha messo paletti al progetto, ma le intenzioni dell’Inter non sono cambiate.
Per questo si attende un segnale da RedBird e avrebbe chiesto di incontrare Gerry Cardinale in questi mesi proprio per suggellare la scelta di costruire lo stadio in comproprietà, senza ottenere ancora risposta. Il Milan – spiega Gazzetta – non conferma questa ricostruzione, ma è comunque certo che non c’è in programma un incontro tra i vertici interisti e milanisti nei prossimi giorni.
Cardinale è in arrivo a Milano per gli ottavi di finale di Champions di domani sera contro il Tottenham e tra i tanti temi in agenda ha lo stadio di proprietà. Ma lui e Zhang per ora non si vedranno. Resta da capire come si evolverà la situazione, con il tema del vincolo sul Meazza che rimane ancora sullo sfondo e potrebbe essere determinante per il futuro.