Juve, caso Santoriello: il Pm verso il passo indietro

Il caso Santoriello occupa ancora la copertina della lunga vigilia giudiziario-sportiva del caso Juve-plusvalenze. Le frasi pronunciate quattro anni fa da uno dei Pm dell’inchiesta “Prisma” tengono inevitabilmente ancora…

Juventus andamento Borsa 5 aprile

Il caso Santoriello occupa ancora la copertina della lunga vigilia giudiziario-sportiva del caso Juve-plusvalenze. Le frasi pronunciate quattro anni fa da uno dei Pm dell’inchiesta “Prisma” tengono inevitabilmente ancora banco. Per questo si fa largo l’ipotesi – scrive La Gazzetta dello Sport – che per ragioni di opportunità, Santoriello possa astenersi da esercitare l’azione penale il prossimo 27 marzo davanti al gup Marco Picco nell’udienza preliminare che deciderà sul rinvio a giudizio della Juventus e dei 12 ex dirigenti bianconeri, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli.

Per Santoriello è escluso qualsiasi tipo di provvedimento o di atto formale. Piuttosto la necessità di svelenire la disputa giudiziaria e di concentrare l’attenzione sul cuore dell’istruttoria, quelle 14mila pagine di atti giudiziari che hanno poi alimentato la stessa inchiesta sportiva con la conseguente sentenza che ha stabilito 15 punti di penalizzazione in classifica per la Juventus.

L’unico dubbio riguarda la possibilità che un’eventuale astensione possa essere vissuta come un segno di debolezza: la Procura della Repubblica di Torino continua ad avere infatti il massimo della fiducia nei confronti del Pm, sulla bontà del suo lavoro e su una certezza: quelle frasi non hanno assolutamente minato la correttezza professionale del suo operato. Anche se è evidente che quell’uscita del 2019 un po’ di imbarazzo lo abbia provocato.

Un’eventuale assenza dall’udienza preliminare di Santoriello non comporterebbe comunque una diminutio nelle ragioni dell’accusa, garantite dagli altri due Pm, l’aggiunto Marco Gianoglio e Mario Bendoni. Quest’ultimo ha anche un discreto passato da giocatore a livello dilettantistico e attualmente è un membro della squadra di calcio della Procura di Torino.

E la Juventus? Il club bianconero si trova di fronte a un dilemma strategico: cavalcare il caso e invocare la remissione del processo o dare un segnale di fiducia nei confronti della decisione del gup, una scelta che potrebbe almeno ambientalmente irrobustire le ragioni del club anche nell’ambito del procedimento sportivo arrivato all’ultimo grado con il Collegio di garanzia del Coni. La certezza è che i legali della Juve puntano a essere giudicati in altra sede, a Milano o a Roma e non a Torino, non per il caso Santoriello ma per una questione di competenza territoriale relativa agli eventuali reati di Borsa.